Moebius

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martedì 13 settembre 2005

New Thing: jazz e non solo

Cos’è? Attacco come Wu Ming 1 nelle note di chiusura del suo libro, New Thing, in cui spiega un po’ la genesi del suo romanzo solista, che porta con se, però, come sempre, l’impronta del collettivo di cui fa parte.

Appunto cos’è? E soprattutto perché bisogna interrogarsi su questo problema? Come, cos’è? Il fatto è che, come spiega l’autore stesso, questo libro si ispira al new journalism e alle inchieste e ai documentari tv e cinematografici. Non ha un andamento lineare ma è composto da frammenti, legati insieme dall’autore, come nel montaggio cinematografico e tv. L’asse portante del libro è una sorta di inchiesta, svolta da quello che dovrebbe essere un giornalista, sulla new thing e sugli omicidi del Figlio di Whiteman, un serial killer che, a Brooklyn, colpiva musicisti neri, appartenenti, appunto, alla new thing, la nuova corrente del jazz di cui John Coltrane era il capostipite e il nume tutelare. Una musica che prima di tutto è rivoluzione, rivoluzione musicale ma non solo; rivoluzione culturale, di rinascita e di riscatto, di libertà.

 

L’anno in cui si svolgono i fatti raccontati in questa inchiesta è il 1967, anno fondamentale, intanto perché è l’anno della morte di Coltrane, poi perché le Pantere Nere stavano crescendo e facendo proseliti, perché l’antagonismo e la ribellione delle comunità nere ormai aveva messo radici, andando oltre il movimento per i diritti civili del dottor King. E il jazz della new thing è un veicolo ed allo stesso tempo il risultato di questa voglia di uguaglianza e di libertà delle comunità nere.

 

È un romanzo senza un protagonista, corale; se un personaggio spicca più degli altri è Sonia Langmut, giovane giornalista irlandese, amica dei musicisti della new thing, che passa da un locale all’altro per trascorrere le notti ad ascoltare musica, con il suo fedele registratore a bobine a tracolla. Sonia è raccontata da ogni persona intervistata dal fantomatico giornalista, perché Sonia la conoscevano tutti e le volevano tutti bene, e lei voleva bene alla musica. Inutile dire che quando il serial killer comincerà ad ammazzare i suoi amici lei si butterà a capofitto sulla storia, come se fosse una giornalista di nera e non di musica e spettacoli. Forse il vero protagonista del libro è il registratore di Sonia, che raccoglie ogni cosa, in attesa che quei suoni vengano interpretati.

E a parte il ricordo di chi l’ha conosciuta, Sonia parla attraverso i suoi nastri, sua unica presenza nel libro.

 

Alla fine della lettura di New Thing, viene da chiedersi che libro è, appunto. E poi ti accorgi che saltando dal ’67 ai giorni nostri, passando dai ricordi di Trane e di Sonia alle questioni politiche e culturali che permeano tutto il libro, alla fine hai ricevuto un mare di informazioni, che forse hai assimilato e forse no. Ma ti sono rimaste dentro delle idee, idee da approfondire, magari con una seconda lettura, che forse sarebbe indicata per leggere tra le righe.

 

È un libro, poi, incredibilmente documentato (e lo dimostra la bibliografia alla fine, che lo fa sembrare più un saggio che un romanzo), e tutto questo studio e questa documentazione esce fuori da ogni parola. Un libro che è tutta una citazione ed un rimando (come sempre i libri del collettivo), e per questo dico che forse ci vorrebbe una seconda passata. Anche perché la forma, del tutto originale, per un’opera di narrativa, è tale da creare qualche problema al lettore, che può darsi debba un po’ carburare prima di entrare a tempo all’interno delle improvvisazioni; perché è un libro che oltre che parlare di musica, è musicale esso stesso, che sembra una grande improvvisazione, come la new thing (ma è tutto studiato fino all’ultima parola), e non sarebbe male se il lettore fosse capace di improvvisare anche lui, dietro alle note e alle parole.

4 commenti:

  1. Ciao Ste!
    Scusa per l'sms ieri sera, volevo cancellarlo e invece per errore ho fatto re-invia...
    Certo che te la prendi subito però! Uffi!
    Buona giornata.

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  2. OT: Ste' non dire così, dai ... un pò di ottimismo ... in realtà aspettano una risposta dall'amministrazione (ancora non sanno se possono 'assumere' due persone o una), comunque più tardi ci parlo.
    Scusa se ti scrivo qui e non in privato ma qui mi viene più comodo.

    me lo fai un sorriso? :)
    smuà
    zak

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  3. tranquillo Ste', è come pensavo (aspettano l'ok dall'amministrazione)
    mi piace quando mi sorridi così :)))))
    zak

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  4. c'è un emoticon per l'incrocio di dita? boh?

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