Moebius

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venerdì 2 settembre 2005

Post in cui ho iniziato volendo dire delle cose e poi ne sono venute in mente altre. Perché io penso sempre

La fine dell’estate, questo periodo fra fine agosto e i primi giorni di settembre è sempre un momento in cui ci si sforza di mettere ordine. Ci sono sempre tante cose da mettere in ordine. Io, per esempio, ho dovuto sistemare molte cose che ora non servono più. Pulizie di fine estate direi.

Ho scavato per mettere ordine nella mia libreria e nei pochi spazi che ho dentro casa mia (che sono veramente pochi, le mie cose sono sparse per case). E allora sono andati negli scatoloni i libri di letteratura delle superiori che ancora non erano andati in cantina e molti libri letti e studiati per vari esami (quasi tutti fotocopiati, perché a me le leggi sul diritto d’autore mi fanno una pippa!), e così fra un comunicazione di questo, un comunicazione di quest’altro, una storia della televisione italiana di Aldo Grasso (che non è mia ma la devo restituire dopo ben tre anni che era sepolta), ho buttato non so quanti chili di carta fra vecchi quaderni di appunti e fotocopie ormai inutili, buone, se avessi un camino, per fare il fuoco.

Tra l’altro scavando ho trovato anche vecchi articoli ritagliati da giornali dedicati a Philip K. Dick, in particolare uno speciale uscito su Duel (rivista di cinema e di cultura dell’immagine, e dell’immaginario, che ora è diventata Duellanti) di 3 anni e passa fa, che trovai in biblioteca. Scavando ogni tanto si trova qualcosa di interessante.

 

Così mettendo ordine e facendo un po’ di posto per i libri e per le mie cose, che sempre crescono, ho fatto pulizie. Ho trovato anche cose che riportano a galla vecchi ricordi, cose che ora non hanno più senso, e di cui è meglio disfarsi. E pensi, allora, alle persone che erano legate a quelle cose, e ti rendi conto che tante volte dovresti fare ordine anche fra i sentimenti e le emozioni, soprattutto per te stesso e anche per gli altri. Fare ordine nella testa, nei pensieri, nelle azioni. E allora pensi che sia meglio liberarti di quelle cose, e te ne liberi, tanto chi te le aveva regalate avrà già messo da parte quelle che le avevi lasciato. Quindi vanno via un biglietto ingiallito, una agenda, mentre non riesco a liberarmi di due libri, ma forse un giorno anche di quelli. Perché io, purtroppo per me, ricordo sempre, e anche quando le cose e le persone non sono più importanti vi resto legato in qualche modo. E forse allora in qualche modo sono ancora importanti, anche se loro non lo sanno.

Non credereste a quante persone, dopotutto, voglio ancora bene, e a quante persone penso e ancora cerco di capirle. E, nonostante tutto, mi auguro sempre che le cose vadano loro bene. Anche quelli a cui a volte penso sapendo di fare male, consapevole che sarebbe meglio far andare il cervello altrove, perché tanto ormai le cose che contano dovrebbero essere altre. Ma, vedete, se le persone entrano nella mia vita, io non le dimentico: posso diventare troppo pigro per cercarvi, oppure troppo deluso e rassegnato per continuare a farlo; o, ancora, siete voi che non volete cercarmi, e chi se ne fotte, peggio per voi; infine ci sono quelli da cui vorresti almeno un saluto, una risposta, due righe, una parola, che non arriveranno mai, e non costerebbero niente, credetemi, se solo tu fossi ancora importante.

 

Il fatto, alla fine, è che se vuoi ricordare qualcuno, sono fatti tuoi, così come se vuoi dimenticare, quale che sia il motivo. Il fatto è che abbiamo bisogno di fare ordine, prima nella testa, poi nel cuore, ma non so quale viene prima, perché il percorso è tortuoso va su e giù come le scale di Escher, e forse la porta giusta sta dove ancora non siamo passati. Anzi, senza forse, di sicuro sta dove ancora non siamo passati. E allora magari fosse così facile mettere ordine, come inscatolare qualche libro e buttare vecchi quaderni. Pensate un po’ c’è anche chi vorrebbe mettere ordine nella sua blogosfera personale, la mia invece piace disordinata come i miei pensieri e i miei post, che sono sempre un po’ schizofrenici. Quindi grazie per aver ascoltato un pochino queste quattro cazzate: è sempre bello sapere che c’è chi ti ascolta quando esprimi parole senza senso, e cerchi di sistemare un po’ di cose, e sei curioso di sapere come hanno fatto gli altri a sistemare le loro, e se spostando, inscatolando, pulendo, da qualche parte ancora c’è uno scaffale da cui possa uscire qualcosa di interessante, in questo inizio di settembre.

6 commenti:

  1. avrei cosi bisogno di fare ordine nella mia vita. ma non i riesco...

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  2. sei un romanticone, ora un romanticone ordinato... io ho fatto di peggio: ho scuoiato il divano e sono stanchissima!

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  3. ogni volta che provo a fare ordine tra certe cose finisco immancabilmente a perdermi nel passato.. Parto con l'idea di buttare certe cose e finisco per conservare anche + inutili.. come fossero una sorta di pass per accedere a determinati ricordi...
    alla fine il risultato è un intensa nostalgia e più disordine di prima

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  4. lale, grazie della visita. sono perfettamente d'accordo con te, nostalgia, polvere, lacrime, ricordi, dietro ogni tentativo di fare ordine

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  6. nessun candidato :(
    Il vestito di ieri è alla finestra.. però non ci vuol niente a rimetterlo :)))

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