Moebius

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martedì 24 aprile 2007

La leggenda di Manituana

Stamattina presto ho deciso di segnalarvi intanto il libro che sto leggendo, Manituana, l'ultima fantastica fatica dei Wu Ming, sul quale mi prolungherò quando lo avrò finito, e poi su una iniziativa veramente originale in merito a questo libro.


Vi invito a visitare il sito Manituana, nel quale non solo si parla del romanzo ma si offre al lettore la possibilità di estendere la propria esperienza di lettura, di avere riferimenti storici, accedere al materiale non utilizzato dagli autori nel libro (spazio aperto anche ai racconti dei lettori nel mondo di Manituana), alla musica ispirata da Manituana (e anche lì si accettano contribuiti), di poter consultare la mappa dei luoghi del romanzo attraverso Google Earth, di poter guardare il trailer del romanzo in flash (che vi invito a vedere seguendo il link), di seguire le notizie sul libro (ma questo è quasi ovvio). Soprattutto, viene offerto al lettore più attento un secondo livello di conoscenze sul romanzo, al quale si accede solo rispondendo a una domanda su Manituana, e per ora non posso entrare perché devo arrivare in fondo.


Trovo una novità questa integrazione fra il romanzo e i suoi, per così dire, contenuti speciali; certo, si potrà dire che c'è una strategia commerciale dietro, ma è evidente l'intento di offrire al lettore qualcosa di nuovo, tenuto conto anche che un romanzo del genere, come sempre accade per i Wu Ming, arriva dopo anni di ricerche storiche e di lavoro.


In breve, come dice la quarta di copertina, si tratta di una storia dalla parte sbagliata della Storia (e spesso parlando dei libri dei Wu Ming ho sottolineato questa connessione fra storia e Storia: ripeto, nei loro libri c'è sempre l'idea, espressa già in Q, che siamo sempre figure di sfondo sul palcoscenico della Storia, e i Wu Ming mettono sempre al centro queste figure di sfondo): 1775, le Sei Nazioni Irochesi devono decidere se restare alleati della Corona inglese e combattere contro i rivoluzionari bostoniani o no; vi sono battaglie, viaggi oceanici, fantasmi, storie d'amore e di morte disperate, un momento epocale della Storia, quando ancora tutto doveva essere scritto. Un romanzo storico e d'avventura, che guarda nel passato per parlare dell'oggi.

lunedì 23 aprile 2007

Un'altra settimana

Uuuuhaaaa! Buongiorno fra uno sbadiglio e un altro mi avvio a ricominciare la settimana; a dire il vero la settimana non è finita affatto: le lezioni del master il sabato e il lavoro la domenica fanno sì che vado avanti senza un giorno di riposo dal 9 aprile... fortuna che ci sono il 25 aprile e il primo maggio ma finiti i giorni di festa mi aspettano dure fatiche!


Voi direte, e allora resta a dormire che ti sei alzato a fare? Mi tocca, stamattina faccio il turno di pranzo: di solito mi lamento di fare il turno di sera (da dopo pranzo a sera) ma il lunedì sento un gran bisogno di restare a letto...

venerdì 20 aprile 2007

E' ora di annoiare qualcuno

Mi sono deciso ad annoiare un  po' di gente questa mattina; nell'ultimo periodo ho parlato poco di politica ma il congresso DS (e quello della Margherita che si apre oggi) mi portano a scrivere due parole sul nascente Partito Democratico.


Tutta questa storia del PD mi lascia un po' perplesso, ho bisogno di sfogarmi; da quando voto ho sempre sbarrato il simbolo prima del PDS e poi dei DS, sentendomi di appartenere a quell'area politica e non essendo mai stato del PCI per evidenti ragioni anagrafiche. Ora questo cambiamento epocale (perché qualsiasi cosa se ne pensi di cambiamento epocale si tratta) mi costringe, e credo molti altri cittadini iscritti o meno (come me) ai partiti in questione, a riflettere e a dire come la penso.


Brutalmente, se non lo facessero il PD, questo PD, sarebbe meglio. Meno brutalmente: sarei anche favorevole ad un processo politico-culturale che porti qualcosa di nuovo nel panorama politico, che aggreghi forze diverse in nome di un progetto di cambiamento della società italiana, di un vero slancio verso le questioni aperte nel mondo contemporaneo, che proponga risposte oltre che individuare i problemi; ecco, se si stesse assistendo alla nascita di qualcosa del genere allora sarei favorevole, anche perché quello che viene indicato come il leader naturale del futuro PD è anche il mio leader ideale (Veltroni, ça va sans dire...). I problemi nascono dal fatto che tutto questo non si vede: si è deciso di farlo, e lo si fa, e poco importa se si riduce questo processo a Ds e Margherita, due partiti in crisi che evidentemente vedono in un nuovo partito la soluzione per risollevarsi; non c'è quello slancio ideale che in molti chiedono, non c'è realmente, almeno finora, quella partecipazione della società civile di cui tanto ci si è riempiti la bocca, non c'è un vero dibattito culturale, se non in circoli legati comunque ai partiti coinvolti.


In questo momento sono critico, non tanto per l'idea del PD in sé ma per come viene realizzato; se un partito non sfonda elettoralmente e non ha raggiunto gli obiettivi che si prefissavano anni fa, forse piuttosto che cancellare il partito bisognerebbe cambiare chi lo dirige (e penso ai Ds, che ormai elettoralmente sono bloccati al 17%); non è chiaro se il PD entrerà o meno nel PSE (e direi di no visto che i centristi dicono di no); non è chiaro come si porrà il nuovo partito sul versante della laicità (la vicenda sui Dico insegna, con parte del nuovo ipotetico partito a favore e parte contro, o che almeno parteciperà al Family Day).


Ecco, la laicità forse è il punto che al momento mi allontana di più da questo nuovo soggetto: non voglio votare per lo stesso  partito della Binetti e del suo cilicio! Su questo versante spero che i Ds, che dovrebbero essere l'anima laica del Pd, battano un colpo, almeno uno.


Per il momento resto in attesa, a vedere cosa succederà nei prossimi mesi, visto che i congressi di questi giorni non credo mi faranno cambiare più di tanto idea. A questo punto toccherà guardare cosa accadrà a sinistra del Partito Democratico.


Ah, non si può avere uno Zapatero o una Ségolène Royal anche in Italia?


PS: dimenticavo, cito da Corriere.it, «Se questo è il Partito democratico - ha detto parlando dei temi toccati dal segretario della Quercia - al 95 per cento sarei pronto ad iscrivermi anche io». «Ho sentito un’impostazione socialdemocratica che in alcuni punti è addirittura liberale - ha sottolineato Berlusconi - . Sono anche d’accordo con la politica sociale di cui ha parlato il segretario dei Ds». Direi che questo già dice molto sul nuovo partito.

giovedì 19 aprile 2007

In ricordo di Kurt Vonnegut

Pochi sapranno che la settimana scorsa se ne è andato a 84 anni uno dei più grandi scrittori di fantascienza ma soprattutto uno dei più grandi scrittori del '900, Kurt Vonnegut, autore di capolavori come Mattatoio n.5, Le sirene di Titano, La colazione dei campioni (trovate anche le recensioni che ho pubblicato sul Corriere della Fantascienza di questi due libri, qui e qui); Vonnegut era uno scrittore di fantascienza ma sarebbe riduttivo confinarlo in un genere: con i suoi romanzi, pienamente post-moderni, ha osservato con un occhio ironico e sarcastico ai mutamenti sociali e culturali contemporanei, è stata una delle voci contemporanee più forti contro ogni guerra (lui che fu prigionieri dei nazisti durante il bombardamento di Dresda, nel mattatoio n. 5)e contro i limiti del capitalismo e della cultura di massa (in questo senso è esemplare Breakfast of champions); Vonnegut, socialista e radical, si era distinto negli ultimi anni soprattutto per la sua lucida critica all'attuale amministrazione Usa.



Se ne va uno dei più grandi intellettuali del secolo scorso, capace di far ridere con romanzi dotati a volte di una comicità esilirante ma in grado di entrare nel profondo dei grandi temi della vita: leggendo i suoi romanzi appare evidente la sua concezione dell'esistenza come un continuum del quale ognuno di noi fa parte, in cui ogni cosa è collegata e immersa nel grande magma rappresentato dall'umanità e dalla sua cultura, con tutti i suoi artefatti; Vonnegut entrava in prima persona nei suoi libri, prima di tutto con il suo alter ego Kilgore Trout e poi in "carne e ossa", come in La colazione dei campioni, dove da narratore si fece personaggio.


Per chi fosse interessato a saperne di più della sua figura rimando a questo articolo e a quest'altro ed alla voce che Wikipedia dedica a Vonnegut.

mercoledì 18 aprile 2007

Inizio

Qualche accenno al fatto che sabato ho finalmente iniziato il master in editoria multimediale ed e-learning (soprattutto quest'ultimo aspetto è il centro del master). L'importante è esser partiti, credo che mi aspetti un periodo di grande impegno ma nonostante qualche incertezza preliminare (del genere ce la faccio o non ce la faccio? gli altri sono tutti meglio di me, cose così) mi sento motivato ad andare avanti, sperando che mi garantisca possibilità di lavoro e soddisfazioni personali. Nella peggiore delle ipotesi avrò acquisito qualche competenza per gestire meglio il blog e il template: certo, spero di spendere tutti questi soldi per qualcosa in più ma ci si accontenta...


Il primo impatto è stato buono, sia con i colleghi di corso che con l'organizzazione del master (basta che nelle prossime settimane non inizi a scorrere sangue...). Ancora non ho la certezza di andare in America alla fine dei giochi ma sono ottimista (anche se dovrei fare qualche sforzo in più per studiare l'inglese).


Ok, fine degli aggiornamenti, alla prossima.


 

domenica 15 aprile 2007

La gente litiga solo su cose immaginarie

«”Il problema non è quale sia il centro esatto” rispose il signor Nancy, “ma quale la gente pensa che sia. In ogni caso è tutto immaginario. Per questo è importante. La gente litiga soltanto su cose immaginarie.”
“La gente come me?” chiese Shadow. “O quelli come voi?”».

Neil Gaiman – American Gods

giovedì 5 aprile 2007

Tre giorni con la febbre, che palle!

Da lunedì pomeriggio sto a casa con la febbre, mi sono beccato uno dei famosi virus parainfluenzali dei quali parla sempre il tg4 (la maledizione di Maracchi: riferimento comprensibile solo a chi lavora nel mio ufficio o agli assidui spettatori del tg di Fede). A dire il vero la febbre ce l'avevo da domenica sera ma stoicamente sono andato al lavoro pensando che senza di me l'ufficio sarebbe crollato e si sarebbero strappati tutti i capelli. Purtroppo il vostro supereroe si è dimostrato meno forte del previsto.


Morale della favola, ho ancora un po' di febbre, dovrei tornare in ufficio domani ma se non passa quasi quasi mi faccio un altro giorno di ozio. Mi ricorda quando andavo a scuola: era veramente una pacchia quando stavo a casa con la febbre qualche giorno.


Solo che mi rode un po', dovrei studiare alcune cose per il master che inizio sabato 14 (studio preventivo: pare che abbiano nascosto da qualche parte lezioni di distruzione di massa), ma giusto oggi mi sento un po' meglio e dovrei mettermi sotto per preparare la mia presentazione di presentazione (scusate la ripetizione ma preda del padre dei vizi non ce la faccio a pensare a un sinonimo). E visto che il padre dei vizi mi ha abbracciato, ho paura che non farò niente manco oggi... Dobbiamo rimediare. Almeno ho ricevuto una notizia buona, sempre per il master: la sede delle lezioni è relativamente vicino a casa, praticamente vicino l'ufficio (sembra che la mia vita non debba discostarsi da quel punto di Roma).


Vabbè, ciao a tutti.