Moebius

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mercoledì 24 ottobre 2007

Luci ed ombre

Nella vita di tutti i giorni ci alziamo, andiamo a lavorare, all'università, a scuola, dove cavolo vi pare; incontriamo persone, parliamo, discutiamo, pensiamo a quello che dovremo fare la sera o il giorno dopo, ci preoccupiamo per tutto quello che ci cade sulla testa, ci rallegriamo quando qualcosa apre davanti a noi uno squarcio di luce.


Le nostre giornate sono caratterizzate da luci ed ombre; luci, tutto quello che di bello ci capita, ombre tutto ciò che rimane grigio, che vorremmo evitare, e spesso luci ed ombre si miscelano e ci lasciano sensazioni strane sulla pelle, davanti agli occhi, nella testa e nel cuore.


In questo periodo per me va più o meno così; c'è lo stress ed il nervosismo che nasce da una situazione lavorativa difficile, ormai poco sopportabile, e da tutta una serie di impegni che piovono uno dietro l'altro, portandosi dietro dubbi. Nelle ombre ci sono soprattutto i dubbi, i dubbi di non riuscire a fare quello che ci si ripropone, i dubbi di non essere all'altezza.


Nelle luci ci sono quelle cose che ti fanno credere in te, che ti fanno sentire importante, come quando scopri di volere bene ad una persona, e da questa persona ricevi segnali di affetto importanti; nelle luci ci sono le amicizie, quelle vecchie e quelle nuove; nelle luci ci potete trovare i sogni che ogni tanto raccontate a qualcuno, altre volte tenete per voi. Altre volte però basta un passo per passare dalla luce all'ombra, e viceversa, un passo che può essere una parola o un gesto, o anche solo un pensiero.


E' un periodo in cui sono molto umorale: a volte posso alzarmi dal letto felice, altre con una tristezza addosso che si spiega solo col desiderio di qualcosa che per ora non può essere raggiunto. Sono alla ricerca di una tranquillità interiore che non so bene dove trovare, mi aggrappo alle persone ma forse dovrei riuscire a trovarla da solo. Provo una strana, ma manco tanto strana, sensazione di assenza che a volte ho l'impressione potrò colmare, altre no.

venerdì 12 ottobre 2007

Nobel alla fantascienza

Mi rifaccio vivo, in una pausa dal pallosissimo assignment che devo inviare stasera dall'altra parte dell'oceano Atlantico, solo per segnalare che sono davvero contento del Nobel per la letteratura assegnato a Doris Lessing: per una volta viene premiata una scrittrice che si può leggere per davvero e soprattutto autrice di importanti romanzi di fantiascienza (lei stessa considera i volumi di un ciclo di fantascienza che sta per essere ripubblicato in Italia da Fancci i suoi romanzi più importanti: se non sbaglio lo dice pure Wikipedia).


Mi sembra veramente importante che finalmente si riconosca il valore della fantascienza nella letteratura; sarebbero molti gli esponenti di questo genere che avrebbero meritato o meritano un tale riconoscimento. Dick se fosse ancora vivo secondo me se lo meriterebbe, ovviamente, come se lo sarebbe meritato Vonnegut, scomparso qualche mese fa. Ballard è ancora vivo: chissà se ce la faranno a riconoscerne la fondamentale importanza nella storia non solo della fantascienza ma della letteratura e della cultura.