Moebius

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giovedì 26 aprile 2012

Non è mancanza, è presenza

"[...] Quando ti viene una nostalgia, non è mancanza, è presenza, è una visita, arrivano persone, paesi, da lontano e ti tengono un poco di compagnia". [...] Le volte che mi viene il pensiero di una mancanza la devo chiamare presenza? "Giusto, così a ogni mancanza dai il benvenuto, le fai un'accoglienza".
Montedidio - Erri De Luca
More about MontedidioAnche se non si tratta di un libro di immaginario, qualche parola questo breve romanzo la merita.

Una storia poetica, breve, secca e veloce, come veloce è la maturazione dei protagonisti di Montedidio.
A Napoli, fra gli anni '50 e '60 crescere vuol dire imparare un mestiere, poco più che bambini, che ti tenga lontano dalla strada ma vuol dire anche capire giorno dopo giorno che il proprio corpo sta cambiando e con esso il proprio posto nel mondo; scoprire che i genitori non sono più indistruttibili; conoscere le cose dell'ammore e le schifezze del mondo degli adulti.
In pochi mesi la vita di un ragazzino può cambiare radicalmente, fra gioie, sofferenze e speranze per il futuro. Però a volte si cresce troppo in fretta.
Libro da leggere, a tratti commovente. La scrittura di De Luca è musicale, trae il meglio dalla lingua italiana e dal dialetto napoletano.

mercoledì 25 aprile 2012

Tre racconti e un editore che merita attenzione

40K è un editore digitale specializzato nella pubblicazione di racconti di fantascienza e fantastici esclusivamente in formato ebook, da un po' di tempo attivo anche in Italia. In questi giorni ho letto con piacere tre delle loro pubblicazioni (di cui vi dirò brevemente fra un po') e ho apprezzato il lavoro che svolgono nella realizzazione di prodotti editoriali che danno davvero l'idea delle potenzialità degli ebook.
Spesso, con i libri elettronici messi in commercio dagli editori tradizionali, si ha l'impressione di leggere una mera trasposizione in un altro formato del testo cartaceo (ad esempio con copertine che sembrano semplicemente scannerizzate oppure con testi pieni di refusi che paiono il risultato di un'importazione con un software OCR). 40K propone invece testi in cui si sfruttano le potenzialità degli ereader odierni, ormai tutti dotati di connessione wi-fi o addirittura 3G, con link e collegamenti ipertestuali; gli ebook 40K sono davvero molto curati, e le belle copertine (realizzate da Roberto Grassilli) sono solo l'aspetto più appariscente della loro attività.
Non ci vorrebbe molto a fare un buon lavoro con gli ebook, basterebbe crederci ma molto spesso gli editori tradizionali non hanno la vista abbastanza lunga e sono tutti concentrati sulla pirateria e sui prezzi ma non sui "servizi" da offire al lettore.

Veniamo ai tre racconti.

Cigno nero, di Bruce Sterling


More about Cigno nero Interessante racconto di Sterling, ambientato a Torino (dove il padre del cyberpunk vive da qualche anno). Particolare l'idea di fondo: una nuova tecnologia in grado di cambiare il mondo e le vite di tutti che uno dei due protagonisti vuole offrire all'Olivetti per il rilancio dell'industria italiana. Però la storia, nella sua estrema brevità, risulta un po' confusa: spionaggio industriale, attualità italiana (e europea), universi (Italie) paralleli...
Si tratta comunque di un racconto, come sempre nelle storie dell'autore texano, che in ogni pagina offre spunti e idee stimolanti.


Chichen Little, di Cory Doctorow

 

More about Chicken LittleDavvero un bel racconto, che merita attenzione. In un mondo in cui pochi multimiliardari possono permettersi di prolungare artificialmente la propria vita - all'interno di apposite vasche di contenimento attraverso le quali gli organi vengono progressivamente sostituiti dalla tecnologia nel proprio funzionamento - dando vita a una nuova forma di umanità in grado di sopravvivere per centinaia di anni il più grande affare può essere offrire loro qualcosa di cui non possono assolutamente fare a meno. Il lavoro del protagonista di questo racconto, allora, è proprio quello: agganciare un "mostro" e trovare qualcosa di estremamente costoso (e redditizio per la sua agenzia) da vendergli.

Una storia ambientata in un futuro non troppo lontano e non troppo diverso dal nostro presente, sul rapporto fra i soldi e il potere e nella quale ci si deve interrogare sulla libertà di cui godiamo (e se ne godiamo).


Vite segrete, di Jeff Vandermeer


More about Vite SegreteQuesto racconto è composto da una miriade di mini-racconti all'interno dei quali viene raccontata la "vita segreta" di un personaggio. Queste vite segrete sono qualcosa di particolare: alcune sono soltanto deviazioni dalla vita consueta di una persona, sconosciute ai suoi conoscenti, altre invece sono decisamente surreali e fantastiche.
Si va dal giardiniere seriale che passa le notti ad abbellire i giardini dei suoi vicini al collezionista di francobolli che scopre un paese un paese misterioso; dall'appassionato di Philip K. Dick che trova il modo per tornare indietro nel tempo e incontrarlo (in compagnia del regista di film western Sam Pekinpah) a una coppia di imprenditori rampanti dediti a ideare curiose invenzioni da regalare all'umanità.

La lettura di questi mini-racconti risulta assolutamente piacevole; alcuni di essi sono davvero affascinanti e comunque nessuno è banale. Ogni vita segreta è una finestra su quello che potrebbero essere le vite di ognuno, segrete o palesi, se solo ci lasciassimo andare alle nostre pulsioni e passioni e passassimo più tempo a fantasticare. 

martedì 10 aprile 2012

Dove vanno le storie che gli uomini non vivono?

E' in cielo che tu devi salire, Astolfo, [...] su nei campi pallidi della Luna, dove uno sterminato deposito conserva dentro ampolle messe in fila [...] le storie che gli uomini non vivono, i pensieri che bussano una volta alla soglia della coscienza e svaniscono per sempre, le particelle del possibile scartate nel gioco delle combinazioni, le soluzioni a cui si potrebbe arrivare e non si arriva... 
 Italo Calvino - Il castello dei destini incrociati

sabato 7 aprile 2012

Asterios Polyp: alla ricerca della propria metà perduta

Dal magma formato da cultura e società a volte emergono degli oggetti narrativi carichi di forza e significati in grado di trascendere ogni distinzione e classificazione fra cultura alta e bassa, fra un media e l'altro.

Uno di questi è, secondo me, Asterios Polyp, graphic novel dell'americano David Mazzucchelli, già diventato di culto per la sua raffinatezza e per la complessità del castello che l'autore ha disegnato (nel caso di Asterios è proprio il caso di dirlo) e servito al lettore.
Si tratta di un lavoro per il quale si può tranquillamente affermare che la letteratura (la grande letteratura) può manifestarsi anche in forme non proprie canoniche e secondo schemi innovativi.

  Cos'è Asterios Polyp: trama e struttura narrativa

 

Asterios Polyp è un architetto famoso soprattutto per il suo lavoro di teorico e studioso, affermato docente universitario che non ha però mai realizzato uno solo dei suoi disegni: meravigliosi ma irrealizzati castelli in aria.

Asterios ha 50 anni, ha avuto una vita di successo, è sempre stato un uomo brillante, in grado di sostenere qualsiasi conversazione, con un'opinione su tutto, o bianco o nero (sapendo sempre quando è bianco). All'inizio della storia, però, vediamo un uomo distrutto, solo e depresso, costretto a fuggire in fretta e furia dal suo appartamento a causa di un incendio, portando con sé soltanto tre oggetti che, scoprirà il lettore, rivestono per lui un particolare signficato: un accendino, un orologio e un coltellino svizzero multiuso.

E dopo una corsa a perdifiato per le scale, la casa distrutta alle sue spalle, decide ci intraprendere un viaggio verso il posto più lontano dove lo possono portare i pochi soldi che ha in tasca. Inizierà quindi un viaggio rituale che sarà allo stesso tempo un viaggio fisico verso un remoto paesino della provincia americana, un viaggio negli inferi alla ricerca della sua Euridice e infine un viaggio nella sua storia e nella sua coscienza. Incontrerà una serie di personaggi che lo guideranno ciascuno a modo suo alla riscoperta di se stesso.

Nella struttura narrativa, Asterios Polyp è pienamente post-moderno: una avanti e indietro nel tempo per rimettere insieme tutti i frammenti di cui si compone la storia fino al finale, tenero e romantico ma allo stesso tempo assurdo e grottesco. Mazzucchelli usa magnificamente le potenzialità del disegno e del colore, in tavole nelle quali sono le parole a fondersi alle immagini, che da sole già spiegano tutto.

Ah, dimenticavo. La voce narrante della storia è suo fratello gemello Ignazio, morto alla nascita ma sempre presente nella vita del nostro Asterios.



Oltre la narrazione: oggetti significanti non identificati 

 

L'impressione lasciatami da questo graphic novel va oltre le sue evidenti qualità artistiche. Ha acceso un po' di lampadine nella mia testa, che in parte hanno illuminato zone d'ombra dietro le quali può celarsi del significato, magari valido solo per me e nell'esatto momento in cui lo ho letto. Ho preso qualche appunto: le frasi sconnesse che seguono ne sono il risultato.

Asterios Polyp racconta una storia eterna, sulla dualità della natura umana. La percezione della realtà, si afferma con forza nel libro, viene mediata dal sé ed è quindi idealmente differente per ciascuno di noi. Partendo dal simposio di Platone, se l'Uomo è solo una parte di un essere diverso e più complesso non può fare a meno di bramare di ricongiungersi con l'altra metà.

Queste due metà, allora, possono essere intese come degli opposti che si attraggono per completarsi. Da questa doppia natura dell'uomo deriva una doppia realtà, che può farci vedere le cose in modo diverso. Ciascuna metà è diversa ma allo stesso tempo uguale all'altra: non bianco O nero ma bianco E nero. Non è detto che tutto debba essere definito come il conflitto fra due estremi, c'è invece un continuum fatto di sfumature.

Anche se non la vediamo, non è detto che la cosa che stiamo in realtà cercando non esista. Sono le sovrastrutture culturali che abbiamo interiorizzato che contribuiscono a dare forma al nostro modo di vedere il mondo. La cultura ci porta a semplificare le modalità di rappresentazione (e narrazione) del mondo: Astratto (ideale) e Funzionale vs Reale e Finzionale.

Scegliere un modello di rappresentazione rispetto a un altro può contribuire a determinare cosa vediamo del mondo e della realtà e cosa scegliamo di fare nostro. Ma compiendo questa scelta tagliamo fuori alcuni piani di realtà, rischiando di perdere con essi emozioni, esperienze, esistenze...

Quando ci accorgiamo di questa separazione cerchiamo di colmare un vuoto imponendoci ulteriori sovrastrutture, alle quali seguiranno altre sovrastrutture, in un rimando infinito, finché non ci accorgiamo che ci manca effettivamente qualcosa per essere davvero noi stessi (che ci sia stato portato via o che sia andato perso perché non siamo stati in grado di mantenerlo e conservarlo).
Quando le sovrastrutture crollano aumenta la consapevolezza e inizia il viaggio alla ricerca della metà (delle metà) perduta (perdute). È un viaggio a ritroso e allo stesso tempo in avanti per spogliarsi delle proiezioni del sé che hanno definito la visione del mondo in cui ci inscriviamo...

la realtà che abbiamo scelto
le scelte che abbiamo realizzato

Poter risalire all'origine di tutto ciò e modificare il mondo, trovare la pace, trovare le nostre metà perdute. È un processo infinito e spiraliforme di costruzione del sé, come figure all'interno di altre figure, che contengono altre figure...

Spirale logaritmica