Moebius

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venerdì 23 settembre 2005

Non tutti possono scrivere un sacco di cazzate come facciamo noi

Ho letto oggi su Repubblica un paio di articoli che vi segnalo, insieme ad altre notizie sempre dall’archvio di Repubblica.it, visto che sono sempre piuttosto interessato a quello che accade nel Web e tutto ciò che riguarda il tema della libertà di espressione in generale e in rete in particolare.

 

Non tutti sapranno che Shi Tao, giornalista dissidente cinese, è stato condannato a 10 anni in seguito al fatto che Yahoo! ha consegnato alle autorità cinesi i suoi dati personali (notizia del 7 settembre che trovate qui). Nello specifico il giornalista usava Yahoo! per inviare i propri articoli per sfuggire alla censura del governo cinese. Naturalmente il colosso americano è sotto accusa un po’ in tutto il mondo per quella che è, prima che una violazione della privacy, un attentato alla libertà d’opinione e ai principi democratici. Sul giornale di oggi è riportato come Magistratura Democratica e Peacekeeping invitino a boicottare Yahoo! non usando i suoi servizi.

 

Questo della libertà di espressione in Internet in certi paesi dove lo stesso uso di parole come “democrazia” è vietato, è un problema su cui si dovrebbe riflettere. Noi blogger italiani possiamo scrivere un sacco di cazzate, parlare di argomenti futili oppure dire che questo governo fa schifo e deve andare a casa come nel mio post precedente ma ci sono paesi in cui questo non è possibile ed Internet diventa il nuovo terreno di lotta per combattere la censura e conquistare spazi in cui esprimere dissenso e fare una informazione più libera. Non a caso sempre in Cina i server di Microsoft MSN Spaces bloccano i blog in cui compaiono sgradite come “democrazia”, appunto (notizia del 14 giugno che trovate qui), per cui si apre un messaggio di errore "Questo articolo contiene un linguaggio proibito. Si prega di cancellare il linguaggio proibito dall'articolo".

 

Non a caso Reportes sans Frontieres ha messo on-line un manuale per superare le maglie della censura in Internet e farsi un blog senza farsi beccare. (copio e incollo da questo articolo di Repubblica di oggi): “C'è scritto come mantenere l'anonimato o usare uno pseudonimo, quando conviene scrivere da un computer pubblico e quali sono i limiti. Si parla delle regole per aggirare i filtri che bloccano i contenuti definiti "sovversivi" o "illegali", e ci sono suggerimenti diversi in base alle esigenze e al livello di conoscenze tecniche. Ci sono i trucchi per catturare il pubblico ed essere indicizzati su un motore di ricerca. C'è scritto anche cosa conviene fare se ci si muove da soli o si è un gruppo e quali sistemi crittografici possono evitare che le e-mail finiscano nelle mani dei cyberpoliziotti”.

 

Morale della favola. Già il fatto che io possa scrivere, come detto, ogni possibile boiata mentre chi ha veramente qualcosa da dire e vuole/deve svolgere un ruolo importante, oltre che il proprio lavoro, fa trarre le ovvie conclusioni. Personalmente credo davvero che il Web sia uno strumento che contribuisce a svincolarsi dalla fissità dei media tradizionali, fornendo la possibilità di parlare potenzialmente a chiunque. E questo potrebbe sul serio portare vere rivoluzioni democratiche (magari non le utopiche democrazie virtuali e intelligenze collettive di cui hanno parlato alcuni guru dei new media), attraverso il piede di porco della parola e dell’informazione.

C’è da dire però un’altra cosa: a parte tutti i bei discorsi, il fatto che in notizie come quelle riportate ora da me siano coinvolti colossi come Yahoo! e Microsoft, pronte a calpestare i principi di democrazia che il loro governo invece vorrebbe esportare, in nome dei profitti che si annunciano quando i cinesi passeranno dall’essere connessi ad Internet per l’8-9% a cifre simili alle nostre: se fate due conti su quanti sono i cinesi e certe cose si spiegano da sole.

 

E allora? Allora, noi possiamo solo stare a guardare e essere pronti a far sentire la nostra voce nel caso la commistione di politica ed economia imbrigli gli internauti di ogni latitudine, soprattutto dove gli spazi di dissenso sono repressi. Per esempio l’invito a boicottare Yahoo! potrebbe essere un bel modo per farsi sentire.



1 commento:

  1. ovviamente il riferimento all'esportazione della democrazia da parte del governo USA è ironico, non vorrei che qualcuno interpretasse male

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