Moebius

Moebius

domenica 23 aprile 2006

Informazioni di servizio

Per chi può vantare una comune conoscenza "blogghistica" con Il militante, sappia che il desaparecido è vivo e vegeto, l'ho potuto toccare con mano! Ce l'ho avuto davanti e ci ho parlato, esiste per davvero, non è solo un nickname: di passaggio a Roma l'ho incontrato ieri per 10 minuti, peccato non per più tempo ma, sigh, ero al lavoro.


 

domenica 9 aprile 2006

Aprile

Inutile ricordare che oggi si vota, lo sapete tutti e anche come, almeno chi non ha già deciso di restare a casa. Io, da parte mia ho già votato, prestissimo.

Che succederà? Non lo so, spero che vada con un cambio radicale rispetto agli ultimi 5 anni, come noto e come mai nascosto su Immaginaria. Si cambierà? Incrociamo le dita, i sondaggi non contano più, potrebbe succedere di tutto se, come sostengono i berluscones, con un'alta affluenza alle urne il risultato è da decidere (e se invece un'alta affluenza alle urne fosse indice di un sacco di gente che dopo una legislatura come questa ha deciso che una volta tanto voterà, e non per chi ha governato?).
I sondaggi (e le elezioni degli ultimi 4 anni, non lo dimentichiamo) danno un responso netto, in attesa di vedere come finisce al Senato. Ma le urne? Che responso daranno?

Queste elezioni sono importanti più di altre (si sarà detto per quante tornate elettorali?) perché volenti o nolenti non si può riconoscere che mai il paese in epoca recente è stato tanto diviso e spaccato (dal punto di vista del consenso politico, per fortuna). Sembra quasi che ci siano due Italie con valori profondi diversi, che è poi il senso del film di Moretti, su cui si è discusso. Possibile, mi chiedo io come tanti, che quello che a me pare lampante altri non lo vedano? Questa campagna elettorale ha sottolineato le differenze: spesso uno dei vizi italici è qualinquismo, diffuso nel linguaggio di tutti i giorni, nelle parole della gente, che dice che tanto chiunque governi non cambia nulla; stavolta, con questa campagna così urlata e mediatizzata (televisivizzata) le differenze sono diventate lampanti, evidenti a chiunque le voglia vedere: se vince l'una o l'altra parte cambia molto, e gli altri si chiederanno ma come è possibile che metà del mio paese veda una realtà diversa dalla mia?

Nella sua "Amaca" di stamattina Michele Serra si chiede se dopo che saranno stati contati i voti non ci sarà parte del paese che si sentirà straniera in patria, anzi lo se lo chiede forse sarà così. E' questo uno dei guasti del berlusconismo, l'aver polarizzato così tanto il consenso politico e l'aver estremizzato la contesa (spingendo ancora di più l'acceleratore sul piano ideologico, urlando al complotto dei comunisti, che sarebbero pronti a realizzare brogli elettorali: e lui, acclamato a Napoli al grido di "Duce, duce!" dovrebbe difenderci?) in modo così eccessivo. O forse, pensando all'oggi, è un bene: ripeto, possibile ci sia chi non veda?

Chiudo questo mio modesto contributo al dibattito, che leggerete in un numero leggermente inferiore, agli editoriali che trovate oggi sui giornali, tipo quello di Eugenio Scalfari su Repubblica, bello davvero, leggetelo. E chiudo con le parole di Scalfari:

"Siamo stati e siamo per l'eguaglianza nella libertà, per il mercato che dia a tutti pari punti di partenza, per sostegno dei deboli e l'inclusione degli esclusi, per l'innovazione, per la crescita, per l'Europa, per lo stato di diritto. Insomma per la democrazia nelle forme e nella sostanza.
Questi sono gli ideali positivi per i quali ci siamo battuti. Quelli negativi sono il loro esatto contrrio: l'autoritarismo, il populismo, la demagogia, l'egoismo, l'interesse proprio contrapposto a quello comune, l'autarchi e il protezionismo economico, la menzogna politica, la corruzione, l'insicurezza, la pigrizia intellettuale, il conformismo.
Non sono parole vuote. Ad ognuna di esse corrisponde una visione del bene comune e del paese che vorremmo".

mercoledì 5 aprile 2006

Io sono un coglione!

"Ho troppa stima dell'intelligenza degli italiani per pensare che ci siano in giro così tanti coglioni che possano votare contro i propri interessi".


Silvio Berlusconi


Ecco, pure io ho troppa stima di me stesso per votare per contro i miei interessi.




 


martedì 4 aprile 2006

Il mio appello finale

Ieri sera avrete visto, forse, se non avevate niente da fare, il faccia a faccia fra Prodi e Berlusconi. Una sorta di finale di Champions League della politica italiana, ridotta all'attesa del confronto come se da questo dipendesse tutto. Per qualcuno probabilmente era così, e infatti si è presentato più in forma che nell'altro: Berlusconi, of course.

Il Caimano si è presentato in una veste più brillante, spigliata, battagliero, dopo i rimproveri che gli erano stati fatti, soprattutto perché aveva bucato completamente l'appello finale. Ieri Berlusconi si è messo in posa, ha guardato in macchina, ha sorriso, ha recitato la poesia imparata a memoria, da bravo scolaretto, e l'ha sparata grossa, quasi la più grossa di tutte, al livello del famoso milione di posti di lavoro, delle pensioni minime ad un milione di lire, che ancora aspettano (e pensata all'altra burla delle pensioni minime a 800 euro promessa stavolta), o del drastico taglio delle tasse, che non c'è stato. La cancellazione dell'ICI sulla prima casa farà vincere al Caimano le elezioni? Sarà la mossa a sorpresa vincente? Intanto qualcuno dovrebbe spiegare come poi si intende finanziare i comuni, che si reggono solo sull'imposta sulla casa, dopo i tagli continui fatti in questi anni; e per finanziare i comuni si tratta di trovare soldi, e trovare soldi significa tassare da qualche parte. Quindi, non vi aspettate che la taglierà, al massimo, se ne potessimo avere la controprova visto che sapete che spero (credo) chi governerà, la taglierebbe per i redditi più bassi, per alcune fasce sociali, e poi dirà che l'ha tolta a tutti, come per le pensioni aumentate solo a pochi pensionati.

E Prodi? Prodi ha fatto Prodi, lo conoscevamo già, e anche Berlusconi a dire il vero, infatti ne parlo solo in merito a questa sparata. Anzi, mi preme far notare una cosa: Berlusconi è forse l'unico in Italia che parla di classe operaia, e che sventola come un pericolo la sinistra al governo che redistribuirà la ricchezza alla classe operaia: il Caimano ha detto, più o meno con queste parole, che la sinistra non conosce il merito, vuole redistribuire la ricchezza per far sì che il figlio del professionista sia come il figlio dell'operaio: allora, i meriti li conosciamo anche noi, "comunisti", ma mi deve spiegare che merito ha il figlio del professionista se non l'atto sessuale con cui è stato concepito dal suddetto professionista, e se non sia giusto assicurare condizioni dignitose, magari permettendogli di studiare senza sacrifici immani della sua famiglia, anche al figlio dell'operaio. Ecco, sappiate che se governerà la destra agli "operai" (ed è ovvio che in questa espressione Berlusconi intende qualsiasi lavoratore dipendente, visto che dell'altra parte Berlusconi ha messo imprenditori e professionisti) non verrà niente, anzi, vi verrà tolto qualcosa probabilmente. Ecco, parla il figlio di un operaio che si è sentito pesantemente offeso ed insultato, come se nel mio tentativo di assicurarmi un futuro migliore avessi fatto qualcosa di sbagliato perché non me ne sono stato al mio posto, invece di studiare, e non sono andato a lavorare subito.

Ecco l'idea di società di Berlusconi, se non l'avete ancora capito: una società in cui le differenze sociali non vanno colmate, in cui la mobilità sociale (che per ragioni svariate, fra cui la precarietà del lavoro e la cattiva situazione economica, è in questo momento all'in giù) non va favorita, al contrario delle posizioni acquisite e di rendita; al massimo per chi sta peggio un po' di paternalistica attenzione con qualche spicciolo ogni tanto. Ecco cosa si mangiano i caimani, la speranza di un futuro migliore per chi ha fatto e farà sacrifici.

Chiudo parlando di questi confronti tv. Intanto credo che quello di ieri sera (così ci togliamo il dente del risultato) sia finito in pareggio: Berlusconi ha assestato un punto vincente con l'ICI (perché purtroppo potrebbe fare presa davvero su qualcuno, anche se credo che ormai a certe panzane la maggioranza non crede più) ma ha passato più tempo a parlare della coalizione di centrosinistra e dei suoi problemi che a rispondere alle domande e soprattutto a illustrare cosa intende fare; Prodi secondo me ha segnato invece un punto a suo favore quando parlando del cuneo fiscale ha spiegato con un esempio concreto che un eventuale taglio (dico eventuale perché anche qui bisognerà davvero capire quali risorse saranno disponibili: il taglio ci sarà, ma come ancora va chiarito; ricordatevi però che un taglio dell'ICI costerebbe a occhio molto di più) favorirebbe anche gli stipendi dei lavoratori dipendenti, oltre che le imprese.

Ma alla fine questi match avranno deciso le elezioni? No, non credo. Ci sono stati 5 anni per farsi un'opinione: chi vota a sinistra certo non si farà abbindolare dall'ennesimo sogno, così come chi, avendo votato a destra in passato, è già stato deluso ; chi vota a destra certo non è stato convinto da Prodi. E gli indecisi, per cui si sono fatti questi confronti? Gli indecisi, se non si sono fatti un'opinione in 5 anni certo non se la sono fatta ieri sera, visto che, poco informati, probabilmente di alcune questioni avranno capito poco (e a loro si rivolge il taglio dell'ICI, promessa che va dritto alla pancia della gente, come se risolvesse i problemi della ripresa economica). Alla fine la maggioranza degli indecisi non voterà e quelli che lo faranno credo che si distribuiranno più o meno equamente. Spero.

Finita l'indigestione mediatica (ormai questi ultimi giorni vedranno ancora qualche dibattito ma il grosso è fatto) tocca al porta a porta (non Porta a Porta): portate a votare più gente che potete, perché un'altra legislatura come quella trascorsa non ce la possiamo permettere. Magari il centrosinistra non sarà la coalizione migliore del mondo e non esprimerà i leader migliori ma dall'altra parte avete visto che c'è? Ormai dovreste essere vaccinati, come auspicava uno che di sinistra non era davvero ma la vedeva lunga.