Moebius

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giovedì 16 giugno 2005

Laurea e lavoro: io speriamo che me la cavo

Questa inchiesta di Repubblica, che trovate qui, è davvero molto interessante e vale la pena leggerla approfonditamente, anche se lunga. A partire da fonti Istat, emerge un profilo dei laureati italiani veramente disarmante per chi come me si avvia a cercare lavoro. Quello che viene evidenziato, da più di un sociologo (non vi annoio con i particolari, come detto potete trovare tutto sul sito di Repubblica), è che la mobilità sociale determinata dal titolo di studio è ancora molto bassa, nonostante sia molto più alta tanti anni fa. Però resta il fatto che chi proviene da classi medio alte ha il 50% di possibilità di laurearsi, un figlio di impiegati il 30%, quello di un commerciante il 10% e, infine, il figlio di un operaio il 7-8%, e quest’ultima è la categoria in cui rientro, con grande orgoglio, io. A leggere questi dati sembra che ho fatto un miracolo, complimenti dottor Dick. 

 

In mezzo c’è la scuola, che sembra essere il vero grande spartiacque, perché è lì che i ragazzi si formano per la prima volta, e lì si acquisisce la possibilità di scegliere la facoltà giusta, non solo per le proprie capacità, ma anche per trovare lavoro.

Perché, è noto, non tutte le lauree sono uguali. Le lauree scientifiche, ingegneria, medicina, economia, architettura, sono quelle che lasciano più possibilità di impiego, mentre quelle umanistiche e sociali sono notoriamente quelle che sfornano più disoccupati e soprattutto gente che alla fine si adatta a fare quello che trova, laurea o non laurea. Quelli laureati nella prima categoria hanno molte più possibilità di trovare un posto fisso (fra i 2/3 e i 4/5, la proporzione), mentre solo un terzo degli altri laureati lo trova entro 3 anni, e soprattutto nel suo campo di studi.

Ma soprattutto quello che colpisce è il fatto che le lauree più spendibili sul mercato del lavoro sono scelte, in genere, dai figli delle classi più agiate, mentre le lauree umanistiche e sociali sono scelte in percentuali via via maggiori da chi proviene dagli strati sociali più bassi. La spiegazione potrebbe essere che questa seconda categoria di lauree richiede costi minori (niente laboratori, niente attrezzature specifiche, tipo per chi deve fare architettura) e permettono di seguire i corsi in modo più saltuario, e quindi, eventualmente, di lavorare durante gli anni di studio.

 

Altro dato importante, che emerge da alcune ricerche, è che in Italia l’80% dei laureati trova lavoro grazie alle conoscenze e all’interessamento di parenti e amici (e state certi che io proprio non conosco nessuno) e che poi, magari anche avendo ottenuto un gradino piuttosto alto nella scala sociale, rimangono fermi per tutta la vita senza migliorare.

 

Insomma, questo articolo fa riflettere, e conferma per l’ennesima volta cose che ormai sono di senso comune: la strada è già spianata per i ricchi o per chi parte già da una posizione di vantaggio, mentre gli altri devono sudare 7 camicie senza sapere dove questo li porterà.

Un’ultima cosa: la laurea in Scienze della Comunicazione sembra essere il limbo dei disoccupati, essendo in e finendoci dentro molti di quelli (non si offenda nessuno) che hanno voglia di perdere tempo. Nell’ultima sessione di laurea della mia facoltà ci siamo laureati in 600, ma vi rendete conto che significa? 600 disperati a caccia di un lavoro, tutti sulla stessa “piazza”.

Comunque non mi pento, perché non avrei potuto studiare altro, e lo dimostra questo blog, in cui metto dentro le mie passioni non solo del tempo libero ma anche dei miei studi.

 

Concludendo: io speriamo che me la cavo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

12 commenti:

  1. Ciao Ste', io sono in ufficio quindi ho un buon motivo per essere sveglia (diciamo cosi') e collegata ad internet.... Tu invece vuoi dormire la mattina !!!!!!!!!!!!
    Fra'

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  2. Francy, mi conosci da 10 anni, dovresti saperlo che dormo poco, o quantomeno non faccio mezzogiorno a letto! Baci

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  3. ah, e tu vuoi lavorare? ma ti pagano pure? :)))

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  4. fortunatamente si! Altrimenti chi ci stava qui dalle 8 di mattina...

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  5. dormi di più..e vai a lavorare!

    [o almeno a cercar lavoro]

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  6. cioè, se ho capito bene c'è lavoro solo per laureati in sociologia dispostia fare stupide inchieste?!
    ;)
    bacio
    e buona giornata!

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  7. forza Phil! devi essere orgoglioso di quello che hai fatto e vedrai che avrai le tue possibilità... :-)
    (oggi voglio essere fiducioso!)

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  8. CIAO STE', MI STUPISCO SEMPRE DI PIU'... FRANCESCA INIZIA A LASCIARTI QUALCHE COMMENTO. CAPISCO LO SCONFORTO CHE TI SUSCITA IL PENSIERO DI AVER SUDATO TANTO PER LAUREARTI E NON AVERE NEANCHE LA CERTEZZA DI UN LAVORO... DDAI DDAI!!! PRIMA O POI ARRIVERA' L'OCCASIONE GIUSTA. TE LO AUGURO... BACIONI.

    ALESSIA

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  9. sudare 7 camicie per trovare lavoro fa bene. ossigena la mente, la pelle e rende buone idee ;)
    un baciottolo
    zak

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  10. PhilipDick ,
    Anch'io parlo tanto dentro di me. lo sai?:)
    Quindi siamo due bei matti ;)
    un bacio a te

    questo post mi ha depresso :(((

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  11. Sei in gamba e hai sembre dimostrato che ci sai fare se ti ci mentti... Quindi cerca lavoro, vedrai che troverai qualcosa che ti piace, sarà molto deludente però all'inizio, preparati. Mille colloqui e poi nessuno che ti chiama, ma alla fine arriva il colpo di fortuna prorpio per il lavoro che volevi. Vedrai!
    Bacio

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