Moebius

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lunedì 13 giugno 2005

(quasi) Un anno di Immaginaria

Mercoledì 15 sarà un anno che ho aperto il mio blog. Un anno di Immaginaria. Mi spiace aver perso tutti i post prima di febbraio perché ho “inavvertitamente” cancellato il blog, come qualcuno ricorderà. Però è comunque un anno che a questo indirizzo qualcuno ha ancora il piacere di venire a lasciare un commento alle cazzate che scrivo. E sono contento, grazie.

È un anno che cerco di ricostruire il mio mondo (di) immaginario in questo luogo (o non-luogo?) virtuale, a partire dai miei libri, i miei film, quello che trovo valga la pena parlare per parlare di me, di voi, del mondo reale in cui viviamo, che è comunque sempre fatto di immaginario. Ma soprattutto cerco sempre di parlare di me, anche quando scrivo di un libro, anche quando parlo di qualcosa che accade nel mondo, anche quando vi invito a votare al referendum. Parlo sempre di me, mi sono sempre messo in gioco in questo blog. E credo di aver mostrato sempre me stesso: uno Stefano di volta in volta diverso, a volte più simile a PhilipDick che a se stesso, ma Phil è Stefano e viceversa.

La scelta del nick è avvenuta perché “Ubik” era già impegnato e in quel momento non mi era venuto niente altro in mente per avere sempre un nick dickiano. Perché il mio mondo di immaginario è un mondo dickiano, come molti di voi ormai sanno bene, in cui tutto è il contrario di tutto, in cui non c’è certezza di niente, sul mondo, sulla realtà, su quello che viviamo quotidianamente, sulle persone che incontriamo, a cui vogliamo bene, o che decidiamo di ignorare. Io so che quello che tocco con mano c’è, ma la mia realtà è definita da quello che ho in testa, dai sentimenti che provo, dai sogno che faccio, ad occhi chiusi ed a occhi spalancati, come in una cura Ludovico. Il fatto è che io ancora non lo so cosa o chi cavolo sono, proprio no.

Pazzo? Nervoso sono ed ero, citando Poe. Nervoso, triste, sempre alla ricerca di qualcosa che non arriverà mai, che riesco solo a sfiorare o immaginare. Mi sento immobile, perché in questo anno in cui ho riempito di byte la rete non è cambiato assolutamente niente, o forse è cambiato tutto ma non me ne sono accorto. Ok, mi sono laureato, e chi passa qui da parecchio tempo sa quanto questo traguardo è stato difficile, e non perché io non fossi in grado di scrivere una tesi di laurea, ma ce l’ho fatta e dovrei esserne contento. Però continuo a perdere le persone a cui voglio bene, a farle allontanare, ho cominciato così un anno fa e continuo ora, un anno dopo. Probabilmente è così che deve andare, perché in questa mia ricerca che non so proprio dove porterà, forse a niente, trituro tutto e tutti, consumo ogni cosa senza neanche assaporarla appieno, e alla fine torno sempre a pensare ai miei errori, ai miei sbagli, e scopro che ne faccio di continuo, e che neanche io starei vicino a me, se potessi. Forse è per questo che scrivo di meno, ultimamente, perché Phil non vuole stare con Stefano, e quindi non si presta a farmi usare il suo nome.

Mi sento impotente, privato di ogni organo di senso, incapace di percepire e comprendere il mondo circostante, e le persone che popolano, o hanno popolato, il mio mondo. In un anno qualcosa comunque penso di aver imparato, ma ancora non riesco ad evitare tanti errori, come quello di mettermi a scrivere un post senza un canovaccio preciso da seguire, sapendo che alla fine farò sempre la figura del pessimista cronico.

 

Voglio trascorrere un anno migliore, magari sempre col mio blog (anche se un giorno sì e un giorno no mi viene voglia di cancellarlo, come se fosse sua la colpa), un anno in cui non debba più guardarmi indietro per rimpiangere tante cose. Ripartire, e rimettersi in moto. Alzarsi e camminare. Sorridere. Essere positivo. Tutte parole, però. Sono solo un parolaio.

10 commenti:

  1. ..fregatene di quello che potresti apparire..poi questo sarà sicuramente un anno completamente diverso dagli altri per te..sarà il primo anno da "non universitario"..e..purtroppo io non ho capacità particolari o "super poteri"..[ma conosco chi ne ha]..sennò ti direi anche che sarà un anno spettacolare..beh..te lo dico come augurio..speriamo che basti..

    ciao ste

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  2. Bhe qualcuna forse l'hai persa ma ne hai trovate altre, molte altre, e qualcuna è ancora qui, dopo un anno :) Personalmente spero di esserci anche tra 10 anni, ancora qui a leggere ciò che sogni e ciò che vivi! Bacio!

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  3. non ho tempo di leggerti.
    ma di passare ad abbracciarti sì, ci mancherebbe!
    :)

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  4. a noi 'sto blog piace, non ti permettere di assecondare certe tendenze nefaste! ;-)
    Per il resto Phil/Ste ognuno di noi è quello che è, con i suoi pregi e difetti e dobbiamo imparare ad accettarci così come siamo. Solo così potremo trovare un po' di serenità e se stiamo bene con noi stessi miglioreranno di certo i rapporti con gli altri. Per la scrittura di un post, sono convinto che debba essere scritto così come viene, senza una struttura predeterminata. Canovaccio mi sa tanto di precostituito e poco genuino. I tuoi post sono sempre interessanti e ben scritti.

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  5. E' vero!!! :) SCherzi a parte, auguri per il tuo primo anno!

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  6. ciao ste..il primo anno da "non studenti"aspetta entrambi..anche io ho finito e devo dire che è andata meglio di quanto potessi pensare..un grosso bacio ..ciao ade

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  7. Finchè ci lasci imparare qualcosa... Buon blogleanno

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  8. io ripeto e sottoscrivo quanto ti ho già detto tempo fa. capisco la voglia di far saltare tutto, ogni tanto, ma ti prego anche di non farlo, di non perdere contatti con noi, a cui piaci assolutamente per quello che sei.
    con la forza delle tue insicurezze. la tua capacità di dire quando non ce la fai. i tuoi momenti positivi e quelli no. che abbiamo tutti...
    ti abbraccio ancora e sempre...
    :)

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  9. Lo so che forse non sono la persona indicata a lasciare un commento a questo post. Però lo faccio.
    Solo per salutarti, visto che ormai non ci sono quasi più.
    Ciao, Red.

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  10. allora domani si festeggia :)
    un bacio stefanucci
    zak

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