Moebius

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giovedì 28 aprile 2005

Fuoco Sacro, di Bruce Sterling

(post del 25/6/2004)

 

Un po’ di tempo fa ho letto un bel romanzo di Bruce Sterling, Fuoco Sacro.

 

Per chi non lo conoscesse, Sterling è insieme a William Gibson il padre del cyberpunk; se Gibson ne ha scritto il romanzo-manifesto, Neuromante, Sterling ne è stato il teorico. Va detto che lo stesso Sterling da qualche anno, in più di un articolo, afferma che il cyberpunk come genere letterario ha finito la sua spinta creativa, e infatti se andiamo a leggere i romanzi più recenti sia di Gibson che di Sterling ci sono stati degli aggiustamenti di rotta rispetto ai loro primi libri.

In particolare Sterling ha intrapreso la strada di raccontare i cambiamenti in atto nel mondo attuale proponendoci nelle sue storie delle versioni credibili di cosa potrebbe essere la nostra società fra 50 o 100 anni. In particolare in libri come Caos USA e Lo spirito dei tempi (nei titoli italiani) affronta temi legati alla globalizzazione, all’ecologia, alla nascita di poteri transnazionali che vanno oltre le normali entità politiche e di movimenti che diventeranno sempre più forti perché diffusi capillarmente.

 

Chiusa questa parentesi sull’autore del libro di cui voglio parlare, torno a Fuoco Sacro. Questo libro racconta di come potrebbe essere un mondo dominato dalle biotecnologie, che consentiranno un allungamento della vita umana fino ad eccessi che probabilmente sarebbe bene non augurarsi.

La protagonista del romanzo affronta due viaggi, quello della sua formazione, una sorta di Grand Tour nell’Europa a cavallo fra 21° e 22° secolo (fra una novantina di anni per capirci) e quello della ricerca della sua identità più profonda (viaggi che naturalmente sono entrambi la stessa cosa, perché vanno in parallelo).

Mi è venuto in mente di parlare di questo libro perché qualche tempo fa un mio amico mi ha detto di aver visto il film The Core, raccontandomi di come ci fosse una scena in cui il Colosseo crollava. Il collegamento fra il bellissimo libro di Sterling e il film (che non ho visto) nasce dal fatto che a un certo punto del romanzo la protagonista arriva a Roma, la mia città. E la descrizione che Sterling fra per dirci come è diventata Roma alla fine del 21° secolo è:

 

-il quartiere Flaminio è stato raso al suolo da un terremoto, e poi ricostruito (ma se c’è qualche romano che mi legge e che abita da quelle parti è autorizzato a fare tutti gli scongiuri);

 

-il Papa ha subito anch’egli un trattamento per ringiovanire e ha cominciato a fare miracoli;

 

-infine, visto che il Papa fa miracoli, qualche anno prima è apparsa sulla città eterna la Madonna.

 

Quest’ultimo punto mi interessa particolarmente, per chi conosce Roma (e soprattutto per chi conosce me): quest’apparizione avviene su… VIALE MARCONI! Che è dove abito io…

 

 

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