Moebius

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martedì 26 luglio 2005

Ritorno

Rieccomi qua. Per l’ennesima volta. Voglia di ritornare a scrivere qualche cazzata, come sempre. Ma non aspettatevi troppo però, eh? Non aspettatevi post entusiasmanti, e non aspettatevi che sarò sui vostri blog giorno e notte. Ritorno di basso profilo.

 

Non è successo niente di clamoroso in queste due e più settimane di assenza dalla blogosfera. Niente che valga la pena di raccontare, e forse è un dramma, questa assenza di fatti da raccontare. Mi sono immerso in quello che in questo blog chiamo sempre il mio mondo immaginario. Ho visto qualche film, ho letto qualche libro e qualche fumetto. Mi sono distratto il più possibile, cioè poco, perché la testa va sempre dove vuole lei, e non la smetto di pensare. Almeno penso, c’è chi non lo fa mai. Però quando penso spesso mi lascio andare a pensieri negativi, mi abbatto. A volte però ho voglia di respirare, di riemergere dal pelo dell’acqua e di tirare una bella boccata d’aria. E poi rituffarmi, ma con un altro spirito. Vedremo.

 

Intanto vi aggiorno sulle mie letture… I libri potete vederli nella colonna a sinistra… In particolare Evangelisti, con Il corpo e il sangue di Eymerich: sempre avvincenti le avventure dell’inquisitore Eymerich (vera chicca la citazione finale di uno dei racconti più noti e più belli di Edgar Allan Poe), a cavallo fra il 14° secolo e il 20°, fra inquisizione e Ku Klux Klan, ricerca genetica, guerre e politica (interessante il fatto che verso la fine del libro appaiano personaggi come Colin Powell e Paul Wolfowitz, che quando è stato scritto il libro non avevano ancora la notorietà mondiale che hanno conquistato negli ultimi anni). Poi da non dimenticare un super-classico della fantascienza hard, come Heinlein, che con il suo Cittadino della galassia (libro del 1957) ha realizzato uno dei migliori romanzi per ragazzi di sempre ma che si lascia leggere anche da un adulto: le avventure di un giovane orfano che diventa prima schiavo e poi molto altro… avventure che piacerebbero, anzi sono sicuro che piacciono, anche ad uno come Lucas, ci uscirebbe fuori un bel film sullo stile di Guerre stellari, basterebbe l’aggiunta di qualche scena di azione in più…

 

Poi mi sono dedicato alla lettura di un po’ di fumetti, per riempire ancora di più il mio mondo immaginario… di immaginario, appunto. E allora ho proceduto alla lettura del volume di Repubblica dedicato a Blueberry, il fumetto western dei francesi Jean Michel Charlier e di Jean Giraud, alias Moebius nella sue opere fantastiche (insomma, l’autore dell’illustrazione del mio template). Altro che Tex, niente a che spartire, è molto più raffinato; le storie sono avvincenti davvero e le tavole di Gir sono di una bellezza incredibile, con inquadrature che starebbero bene in un film. Poi, visto che mi erano piaciuti i fumetti ho visto pure il film di Jan Kounen, con Vincent Cassel (e con il tarantiniano Micheal Madsen e Juliette Lewis), ora nelle sale, e devo dire che l’ho trovato più che discreto, davvero: non so se è “liberamente tratto” o se è basato comunque su qualche storia in particolare di Mike Blueberry, forse è leggermente troppo cervellotico e volutamente allucinato (c’è un sacco di peyote), se proprio vogliamo trovarci dei difetti.

Poi la lettura dei volumi di Frank Miller che avevo detto di aver comprato prima della “pausa”.

E, tuttora, sto leggendo il volume di Enki Bilal uscito sempre con Repubblica (attualmente in edicola). Enki Bilal è uno degli autori più versatili che ci siano in circolazione, serbo di nascita e francese d’adozione; ha rivoluzionato la fantascienza a fumetti e non solo (pare che Ridley Scott per le ambientazioni di Blade Runner si sia ispirato alle sue tavole), e si è dedicato anche al cinema, in particolare il suo terzo film, Immortal (ad vitam), uscito la scorsa stagione, l’ho trovato veramente bello, molto particolare, ispirato alla Trilogia Nikopol che trovate nel volume in questione (ma liberamente adattata per lo schermo: libero di fare quello che vuole con le sue storie). Di Bilal mi sa che vi parlerò più dettagliatamente.

 

Infine chiudo con una nota sugli acquisti di libri che si sono accumulati negli ultimi tempi, e che vanno a formare una pila un po’ più grande. Intanto L’arcobaleno della gravità di Thomas Pynchon, il suo capolavoro, a quanto si dice, e soprattutto uno dei romanzi più ricchi e complessi degli ultimi 30 anni: approfittando di qualche sconto ho deciso di non farmi intimorire dalla mole.

Poi il romanzo scritto a quattro mani, un capitolo per uno, dal grande scrittore ispano-messicano Paco Ignacio Taibo II e dal Subcomandante Marcos, Morti scomodi. Si avete capito bene, il Subocmandante Marcos. Tra l’altro il ricavato dei diritti d’autore è devoluto direttamente ad una organizzazione umanitaria operante in Chiapas. Questo romanzo si annuncia un interessante giallo politico, che inizia, dando retta alla quarta, con l’apparizione di Pepe Carvalho a Città del Messico, sicuramente un omaggio di Taibo II a Manuel Vazquez Montalbàn e al suo personaggio più famoso.

5 commenti:

  1. quanto mi piace carvalho!
    e anche rileggerti qui!
    ti abbraccio, dolce!
    :)

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  2. 'giorno ste..

    il tuo blog è un altro motivo per emigrare!

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  3. ma io infatti ti avevo già sgamato!
    :D

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  4. bentornato phil! belle letture, non c'è che dire, ma non toccarmi tex intesi?
    ;-)
    indovina un po' quale romanzo - tra quelli che hai citato - mi interesserebbe di più leggere in questo momento? ;-)

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  5. miiii! quanto hai scritto! ripasso con più calma a leggere, per il momento ti lascio un salutino :)
    smuà
    zak

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