Moebius

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mercoledì 2 novembre 2005

Buddha ed il cyberpunk

Mettetevi comodi, faccio una cosa che non faccio mai. Vi parlo di un libro. Non sbuffate, che mi arrabbio. E poi stavolta un libro che vi consiglio potreste pure leggerlo, sono solo 130 pagine.

Di che libro si tratta? Non siate impazienti, ve lo dico subito. Pescando non troppo a caso in biblioteca ho trovato questo libro che è stato una vera sorpresa, Forbici vince carta vince pietra, dello scrittore inglese Ian McDonald, una delle nuove e migliori leve della fantascienza contemporanea, ma soprattutto di quella letteratura di immaginario che piace a me, piena di contaminazioni e che tende a sfuggire da banali classificazioni di genere.



Questo Forbici ecc. ecc. è un libro che attinge a grandi fonti, come ho scritto nel titolo: la letteratura cyberpunk (rivista e corretta) ed il buddismo. Ma non solo, perché sarebbe riduttivo: c'è tanta cultura giapponese tradizionale insieme agli anime e ai manga, a cui il libro per certi aspetti assomiglia; c'è tanto cinema, di cui si sente l'influsso; c'è una rielaborazione continua di stili e generi, come piace a me.
E' un romanzo, questo di McDonald, che rimedia tanti aspetti della cultura di massa, li miscela e li mescola in una sorta di sincretismo tecno-spirituale. Un libro che, paradossalmente, acquista forza in funzione di un film uscito dopo, che tutti hanno visto e che è diventato un cult, Matrix (che è di 4-5 anni successivo a questo romanzo). Come nel film dei Wachowski, attinge a tematiche tipiche del cyberpunk, come la realtà virtuale e l'esistenza di grandi intelligenze artificiali che governano il mondo, e le fonde con le filosofie orientali, costruendo una sorta di viaggio spirituale e di liberazione che si realizza nella possibilità di manipolare a proprio piacimento la realtà (il finale di questo libro somiglia molto a Matrix).

Il libro racconta la storia di Ethan, che vediamo in Giappone nello svolgimento di un viaggio spirituale con l'amico Masahiko, disegnatore di anime, in mountain bike lungo il sentiero degli henro, seguendo le orme del Daishi. Ethan sente il bisogno di liberarsi e di purificarsi, perché porta con sé un segreto che andando avanti si rivelerà essere il grande potere di cui però vorrebbe disfarsi, ma che la potente burocrazia europea a cui Ethan è legato vorrebbe controllare. Un potere che nasce dalla tecnologia e dagli istinti primordiali dell'uomo, che nei secoli si sono tradotti in tutte le forme della spiritualità: il potere delle immagini e delle parole, un potere che altera la psiche di chi lo subisce e la vita di chi lo pratica.

McDonald è stato veramente una piacevole scoperta per me, perché, oltre alle tematiche di cui vi ho detto e alla capacità di utilizzare elementi di immaginario tipici per chi ha visto anime e letto manga, il romanzo scorre fluido su due binari: il percorso del pellegrinaggio per le strade del Giappone e quello fra i ricordi e i segreti di Ethan, che lo condannano a ricercare una salvezza.

Non so descrivervi meglio questo romanzo, scritto tra l'altro molto bene. Spero però di aver incuriosito qualcuno. Ah, un'ultima cosa, nel libro c'è un vero e proprio elogio alla bicicletta, tipo lo zen e la manutenzione della mountain bike: ora so che andando in bici per tanto tempo fra gli ingranaggi del mezzo meccanico ho cercato l'illuminazione. Alla prossima.

7 commenti:

  1. sempre prezioso nei tuoi consigli e preciso nelle recensioni....

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  2. prezioso e preciso, non me l'avevano mai detto! :D

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  3. mmm ... Giappone, zen, illuminazione ... stamattina ho letto qualche pagina de "La tazza e il bastone", piacevole coincidenza ... quasi quasi (capisciamme) ;P

    un abbraccio, a dopo
    zak

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  4. l'illuminazione su una bici mentre si gira per lo sprawl.... scherzi a parte, è da un pò che non leggo nulla di cyber. poca voglia di leggere in genere anche. dici bene Ste, quanti significati nei silenzi... ciao :) :M:

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  5. zaky, ieri niente abbraccio...
    M, spiace che tu non abbia molta voglia di leggere, forse sarà anche una mancanza di tempo? perché le mancanze di voglia sono preoccupanti... Quanto a girare in bici per lo sprawl non saprei, già il Giappone sarebbe tanto!

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  6. sei riuscito a farmi venire voglia di un altro libro, anche se avevo deciso che non ne avrei più comprati. tocca temi che mi interessano. che siamo condizionati per non dire programmati da immagini e parole non è per niente fantascienza.
    B'notte

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  7. esther, felice di averti fatto venir voglia di leggere questo libro. è interessante davvero.

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