Moebius

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sabato 1 ottobre 2005

suoni

«Kitsune sedeva pensosa, giocherellando in silenzio con i tasti del suo sintetizzatore. La sua competenza aveva da tempo travalicato i limiti di una mera capacità tecnica. Era diventata una comunione, un’arte spuntata da una tenebrosa intuizione. Il suo sintetizzatore poteva mimare qualsiasi strumento e superarlo: lacerare il suo profilo sonico in forma d’onde nude, e ricostruirlo su un piano di più elevata astratta purezza sterilizzata. La sua musica aveva la dolorosa, friabile chiarezza dell’impeccabilità.
Altri strumenti lottavano per arrivare a quella chiarezza ideale, ma fallivano. L’insuccesso dava umanità al loro suono. Il mondo dell’umanità era un mondo di perdite, di speranze infrante, di peccati originali, un mondo difettoso che agognava sempre la pietà, l’empatia, la compassione… Non era il suo mondo».

Bruce Sterling – La matrice spezzata

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