Alzarsi la mattina e fare colazione davanti alla tv a volte porta qualcosa di buono. Per esempio stamattina ho visto davvero con piacere "La storia siamo noi", con un bellissimo documentario sulla mia città, sui progetti in atto per riqualificare interi quartieri e per creare o ricreare nuovi spazi urbani in cui costruire (e che si costruiscono in funzione di) un nuovo tessuto sociale e culturale della città.
La città eterna insomma sta cambiando e cambierà, sia in centro, che non è più intoccabile, che nelle periferie e nelle zone intermedie. Dell'Auditorium - Parco della musica progettato da Renzo Piano si è parlato tanto e più o meno è l'opera più nota fra quelle nate in questi anni o che stanno per sorgere. Interi quartieri stanno per essere ristrutturati e riqualificati grazie a progetti di architettura contemporanea che uniscono e l'estetica (ma sul gusto si può discutere, e a me non pare il caso) e la funzionalità di nuove strutture che sono destinate a non essere cattedrali nel deserto. Nel quartiere Ostiense già da qualche anno è ricominciata la riqualificazione, con gli edifici dell'Università di Roma Tre, veri e propri esempi di grande architettura, e con il progetto di un architetto olandese per la costruzione della granze mediateca e area culturale e di divertimento nel sito dei vecchi Mercati Generali; così come all'ex Mattatoio di Testaccio nascerà la città degli artisti; così come nascerà la città della scienza fra le due sponde del Tevere con un nuovo ponte pedonale, riqualificando quegli ex complessi industriali dietro casa mia dove già è sito il Teatro India.
In centro già da anni si stanno portando avanti lavori e progetti, come il nuovo MACRO, il museo di arte contemporanea che è già in costruzione, o la nuova sistemazione della Galleria nazionale di arte moderna a Villa Borghese (dove sono nati anche il Globe Theatre e la Casa del Cinema); nuovi edifici che si inseriscono nel tessuto storico del centro, in cui nei secoli si sono stratificate architetture di ogni genere; verranno fatti lavori ed interventi nei quartieri dell'EUR, Flaminio, Tiburtino con la nuova stazione Tiburtina, e tante altre cose che ora mi sfuggono, anche nella viabilità (è in discussione la riqualificazione della zona dei Fori, sventrati dal fascismo con via dei Fori Imperiali, che ne è mangiata una parte e che pare, verrà eliminata e sostituita da una strada più piccola pedonale e per i mezzi pubblici ma questo è davvero ancora lontano).
Al di là dei singoli progetti mi piace vedere Roma trasformarsi, finalmente in meglio, dopo che per decenni è rimasta immobile, e laddove si è mossa lo ha fatto creando periferie-casermone, luoghi automaticamente trasformati in ghetti (e sono previsti lavori anche in questi quartieri, per esempio con la costruzione di tre nuove scuole, in quartieri dove non ce ne era nemmeno una). Si sta tentando di trasformare l'immaginario di una città vissuta sui fasti del passato ma in cui la contemporaneità ha portato più guasti che novità. L'esempio dell'Auditorium è significativo: non solo è un luogo dove si tengono concerti ma è diventato un punto attrattivo di cultura e socialità che da valore ad un intero quartiere.
Lavorare sulle architetture di una città significa lavorare anche sull'immaginario di chi la vive e renderla più a misura d'uomo, cercando di incidere positivamente su chi vive quotidianamente un quartiere, operando laddove è possibile; significa anche far evolvere una città secondo un immaginario tutto nuovo, contemporaneo e proiettato in avanti; ed è anche, secondo me, un modo per vivere meglio anche la storicità di una città come Roma, per valorizzare l'antico accanto al moderno. E passo dopo passo migliorare anche chi abita la città, rendendo le periferie più inclusive e non più dei corpi estranei al resto della città. Includendo così anche larghe fasce sociali.
Banalmente credo che questo sia un metro di giudizio importante per valutare il modo in cui si è governata una città, oltre a tutti gli altri problemi pratici di ogni giorno, ma che derivano anche da un assetto urbanistico insufficiente alle attuali esigenze; per esempio il traffico: Roma è cresciuta negli ultimi 50-60 anni in modo del tutto disorganico ed è naturale che le arterie di comunicazione non siano sufficienti; non si può fare a meno che pensare a lungo termine partendo dalla base, che è la trasformazione della città trasformando e creando nuovi luoghi (per esempio dovrebbe essere avviato il progetto per mandare sottoterra il pezzo di lungotevere davanti all'Ara Pacis, ottenendo uno snellimento del traffico ed una riscoperta dell'area superficiale ora abbrutita dalle auto: questa per ora, come quella dei Fori imperiali è ancora fanta-architettura).
Il discorso è lungo e mi fermo qui, spero di essere riuscito a convincere qualcuno (soprattutto a Roma) sulla bontà di questi progetti come mi sono lasciato convincere io.
ieri sera invece alla storia siamo noi c'era la ricostruzione del golpe borghese..e si vedeva roma una trentina d'anni fa..
RispondiEliminaper londra..mi spiace..ma ho promesso eterna fedeltà..
..a elton!
bel post Ste!
RispondiEliminaun bacio, a dopo
smoke
La storia siamo noi non è un programma di Gianni Minoli?
RispondiEliminaPersona che personalmente stimo profondamente. Peccato che i suoi programmi siano trasmessi ad orari quasi improponibili.
Ricordo che mentre scrivevo la tesi, non iniziavo mai prima delle 9 di mattina visto che trasmettevano le repliche di Mixer in quel periodo. :)
Sull'architettura di Roma non me ne intendo minimamente quindi non so proprio che commentare. Conosco (poco) solo la parte turistica della città.
Bello, certo! Una persona che ama la sua città!
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