Moebius

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martedì 10 ottobre 2006

Oh Google, Google, perché sei tu, Google?

E' di oggi la notizia che Google ha acquistato per 1,65 miliardi You Tube, il sito dove chiunque può caricare un proprio video e renderlo condivisibile a tutti. Fin qui, non che mi importi più di tanto, liberi di fare quello che vogliono.


Mi incuriosisce però il fatto che proprio il motore di ricerca più usato nel mondo (e tutti prima o poi ci siamo rivolti adoranti al suo oracolo per sapere tutto dello yak tibetano, dei mosaici bizantini o del voodoo: non so che interessi abbiate, tiro a indovinare) sia al centro di molte polemiche, come ogni cosa che diventa troppo grossa per essere realmente libera e indipendente. Google cresce sempre di più, con nuovi servizi come il "Google archive news search" (che consentirà di accedere agli archivi digitali di alcuni giornali) o con il sempre più ambizioso progetto di digitalizzazione dell'intera cultura umana, attraverso una mastodontica biblioteca universale che contenga milioni di libri sui quali non vige il copyright.




Al di là di questo, segnalo sull'Espresso della scorsa settimana un interessante articolo sulle critiche mosse a Google, a cominciare da seri problemi di tutela della privacy per chi usa il suo servizio e-mail (non saprei di preciso se è vero o no, visto che non uso G-mail) o dal suo adattamento alle regole della censura dei vari paesi in cui è presente, come in Cina. Interessante è la critica del gruppo di copyleft Ippolita, che nel libro "The dark side of Google" (in uscita in Italia nel 2007) attacca soprattutto il tentativo di Google di indicizzare quanta più parte di Internet possibile, con lo scopo o il risultato di fatto di imporre una certa visione del mondo nel momento in cui si cercano delle informazioni, quindi un punto di vista soggettivo che è anche molto geo-politico (un gruppo indipendente ha dato vita a Google World Wide Search, per mettere a confronto i risultati delle ricerche per parole chiave delle 20 versioni di Google).




Insomma anche Google pare abbia i sui peccatucci e i suoi difettucci (c'è chi segnala comunque fra i difetti principali l'inefficienza nel presentare le informazioni, ma questo rimanda ai limiti del web tradizionale, superabili piuttosto con un approccio semantico), anche se alla fine penso che ognuno continuerà a usare il motore di ricerca come ha sempre fatto, anche perché per quanti problemi possano esserci nell'uso quotidiano alla fine soddisfa sempre tutti (e gli utenti meno smaliziati come il sottoscritto difficilmente potranno smettere di appoggiarsi ad una qualche mediazione, di Google o di chiunque altro, nelle loro navigazioni e ricerche).


Mi chiedo, chi comprerà mai Splinder, per la gioia dei suoi creatori? E nel caso spetterebbe qualcosa a noi blogger?

5 commenti:

  1. interessante post.. le questioni che hai sollevato fanno riflettere ma... come hai giustamente detto: come rinunciare a google? ;-)

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  2. Eh?? Vabbè che leggo questo post all'1.00 di notte e forse farei meglio ad andarmene a letto... splinder è in vendita?? O mi sono persa qualche riga del post sul fatto??

    Comunque credo google stia facendo semplicemente ciò per cui è stato creato: divulgare notizie di ogni tipo, che quindi comprendono anche i più sorditi segreti e i più semplici pettegolezzi. Ormai tutto fa cultura e tutti hanno una gran voglia di apparire, il diritto alla privacy può tentare solo di coprire qualche scheletro in qualche armadio che sicuramente prima o poi spunterà fuori.

    W Google!!

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  3. Ily: No, era solo un'ipotesi quella su splinder cara Ily: magari, in quel caso come ho scritto potrebbe darsi che tocchi qualcosa anche a noi blogger, o no? Quanto a Google, sicuramente, alla fine è irrinunciabile, ed è proprio vero che tutto fa cultura, tutto forma la nostra cultura: sfondi una porta aperta con me. Però se si alza qualche grido di allarme lo ascolterei comunque!

    Militante: appunto

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  4. Che senso ha, visto che loro hanno già google video, boh!
    Speriamo non lo modifichino, Youtube, ora come ora é un pozzo pieno di chicche, a volte introvabili.
    Byez

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  5. smq: il senso potrebbe essere semplicemente quello di eliminare un concorrente e monopolizzare il settore...

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