Moebius

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mercoledì 25 ottobre 2006

A scanner darkly

A scanner darkly è da sempre considerato come uno dei libri più belli di Dick, ma anche uno dei più difficili, complessi ma soprattutto cupi, duri, forse il più "oscuro" di tutti, appunto.

Vedere il film tratto dal romanzo di PKD (una delle sue ultimissime opere), con la regia di Richard Linklater e con un bel cast, fa un certo effetto sia perché non può non farne trovarsi davanti a uno schermo che su cui è rappresentata la trasposizione di uno dei tuoi libri preferiti e perché il film è difficile da giudicare. Intanto, ed è subito un punto a suo favore, è molto fedele alla storia raccontata da Dick dopo un lungo periodo da lui vissuto in un centro di disintossicazione, e questo è molto positivo, visto che i racconti e i romanzi di Dick riadattati dal cinema spesso vengono stravolti.

Un oscuro scrutare racconta la storia di Fred (Keanu Reeves nel film), agente di polizia infiltrato in un gruppo di tossici per scoprire l'origine della produzione e della distribuzione della sostanza D (o M, se tradotta in italiano: M sta per morte), incredibilmente potente droga psicotropa in grado di distorcere la percezione della realtà (fino alla deteriorazione delle capacità cognitive) e origine di una dipendenza praticamente impossibile da combattere. Fred, nel gruppo in cui è entrato a far parte, è Bob, che ha ha una ragazza che è anche il suo spacciatore (Winona Rider) e che ospita in casa sua altri due tossici (Robert Downey Jr. e Woody Harrelson). Il protagonista si ritrova a dover assumere egli stesso sostanza M e a diventarne dipendente: a quel punto cominciano i suoi guai.





 







Mi sembra di aver raccontato a sufficienza la trama, ma senza entrare troppo nel dettaglio. Se andate a vedere A scanner darkly, piccola avvertenza, andateci sapendo bene cosa affrontate, altrimenti potreste vivere un'esperienza cinematografica respingente piuttosto che di coinvolgimento.

Nel complesso il film di Linklater mi è piaciuto, intanto, come detto, per la fedeltà a PKD e al senso profondo del suo libro, poi per l'originalità della tecnica di animazione digitale (in pratica "disegnando" sugli attori in carne ed ossa) che rende sul serio l'idea di estraniamento dalla realtà che una mente sotto sostanza D dovrebbe/potrebbe vivere (un piccolo appunto, questo effetto grafico può risultare però in alcuni passaggi un pò stancante: forse si poteva trovare un giusto mix con qualche ripresa "realistica"); è un film che sotto effetto di qualche allucinogeno secondo me dovrebbe dare risutati stupefacenti...




















Riconosco però che si tratta di una pellicola non facile da apprezzare, come detto per la tecnica particolare con cui è girata e per la tematica veramente dura, la discesa nel profondo della mente di un tossicodipendente. Però, si tratta di un film originalissimo, per certi versi sperimentale, che mi sento di consigliare a chi è disposto ad avere a che fare con qualcosa di diverso: poi, può piacere oppure no, fatemi sapere.

Chiudo segnalando la citazione finale della dedica di Dick in chiusura del libro, ripresa nel film, a tutti i suoi amici che hanno subito danni alle funzioni cognitive o psicologici o che sono morti (PKD sarebbe morto qualche anno dopo): davvero forte come chiusura, inevitabilmente emozionante.

6 commenti:

  1. mi piacerebbe poter commentare, perche' vorrebbe dire che l'ho visto, o che per lo merno e' uscito, qua da me.
    E invece no.
    Comunque, essendo puro Dick, penso proprio sia difficilmente digeribile da un pubblico vasto, abituato a ciucciarsi schifezze come Minority report e Atto di forza con l'etichetta "tratto da un racconto di Philip k Dick" !!!!
    Un discorso che vale per Dick ma anche piu' in generale per tutta la fantascienza seria, a cui il grande pubblico non e' affatto abituato, visto che identifica fantascienza cone effettoni speciali, alieni mostruosi e trama da decerebrati ...

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  2. E' un film che mi incuriosisce moltissimo, spero di trovare il tempo per vederlo...le uscite in questo periodo sono fin troppe e non posso montare la tenda al cinema...:)

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  3. Kusanagi: ben detto! sono perfettamente d'accordo con te.

    Giorgio77: beh, secondo me è un film da vedere, soprattutto perché è qualcosa di originale rispetto a quello che di solito passa al cinema

    Zaky: prrrrrrr a te

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  4. Bellissimo! Visto con la debita ottica è splendido. Come la storia necessitava.
    un saluto
    desmentera

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  5. È un piacere scoprire che esiste un blog dedicato alla sci-fi e in particolare a Dick :)
    Stavo cercando su google il titolo di un nuovo libro su Kubrick e la realizzazione di 2001, e sono arrivato qui sopra. Il libro cmq sembra che non esista..

    A parte questo, il film, da buon dickiano, l'ho visto e mi è piaciuto molto. Perfetto (o quasi) adattamento del libro, soprattutto del mood dickiano ottenuto con efficacia grazie al rotoscoping, una tecnica che mi ha praticamente conquistato.
    È vero che può respingere lo spettatore, il film è una vera e propria visione alterata. Del resto se si vuole un film tanto letterario, quanto cinematografico ed originale, bisogna essere disposti a rinunciare ad una certa convenzionalità.
    Girando tra altri blog ho letto di impressioni decisamente favorevoli scritte da gran parte dei dickiani; in un solo caso il film è stato respinto come incomprensibile ed inutile. In realtà andrebbero letti e sentiti coloro non proprio avvezzi alla sci-fi e possibilmente abbastanza curiosi verso un prodotto diverso dal solito.
    Spero venga recuperato da molti in dvd.

    Cmq credo che ritornerò, se non altro per spulciare qualcosa dal tuo archivio ;)

    Ciao

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