Moebius

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venerdì 22 dicembre 2006

Un caso di coscienza

E’ di ieri la morte di Piergiorgio Welby e di un caso così difficile da interpretare, e che costringe ognuno a interrogarsi prima di tutto su ciò che vorrebbe per sé e per i propri cari e poi sui principi generali, forse sarebbe meglio non parlare, sarebbe forse meglio non prendere parte a nessuna battaglia ideologica, a nessuna crociata pro o contro.

Mi ha molto colpito il caso di Piero Welby, e senza dubbio ha colpito molti altri, perché sempre e comunque si tratta di un dramma, indipendentemente dal fatto che se ne accetti o no la conclusione. Scrivo qualche riga perché in fondo è stato Welby stesso a chiedere che se ne parlasse e che si aprisse un dibattito sul tema più grande che c’è, la vita.

Dico subito che non so nemmeno se sono pro o contro l’eutanasia, ma quello di cui sono certo è che sono per la libertà individuale di poter scegliere fino a quando sopportare la sofferenza provocata da una malattia che non lascia scampo e riduce una persona al punto in cui era giunto Welby. Sottolineo, la libertà individuale. Perché non è un argomento quello usato da molti secondo i quali c’è tanta gente che vuole continuare a vivere: nessuno obbligherà mai qualcuno a rinunciare a un trattamento terapeutico.

Il tema è troppo grande, secondo me, per approfondirlo qui: saranno molte le case in cui se ne è parlato, nelle quali si saranno anche accesi dibattiti sull’eutanasia, sull’accanimento terapeutico, sul testamento biologico. Mi limito a fare miei i pareri di Umberto Veronesi e Stefano Rodotà che si sono pronunciati per il riconoscimento del diritto del malato di scegliere se continuare o no con una terapia. In certi casi estremi, fuori dai denti, arriverei anche ad ammettere l’eutanasia (secondo me per Welby non si è trattato di eutanasia, forse passiva) ma i dubbi si accendono e proliferano.

Ieri pomeriggio ne ho discusso con mio padre e ho scoperto che è favorevole non solo allo spegnimento delle macchine per Welby e casi simili ma anche al diritto di poter morire per i malati terminali di cancro, per esempio; incredibilmente più aperto di quanto mi sarei aspettato.

Sono convinto che è bene si apra un dibattito su questi temi, per arrivare a qualche apertura: credo che la società sia molto più laica della politica italiana, che non potrà mai legiferare su questi argomenti. C’è un limite oltre il quale valgono le coscienze individuali e non i dettami della legge o della morale religiosa; un limite raggiunto il quale, credo, nessuno potrà sapere cosa potrebbe chiedere o volere per sé o per un familiare.

3 commenti:

  1. ribadisco quello che ti ho detto l'altra sera: i nostri genitori sono molto più avanti e "vivi" di tanti giovani di mia conoscenza (escluso i presenti ;ppp)

    ste, auguri di buon natale anche qui. smuà

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  2. l'eutanasia un Argomento delicato che da sempre divide l'opinione pubblica e i cittadini e le istituzioni e il Clero tra Favorevoli e i contrari. Hai Ragione tu è difficile schierarsi non saprei che fare (spero che non mi capiti mai) di trovarmi nei panni di quelle persone che devono prendere una decisione così delicata e drastica per un familiare ad una mia amica è sucesso con la sua Mamma ed è stato dolorosissimo.. a volte la vita ci mette davanti a delle scelte anche drastiche e dolorose che pososno dividere i pensieri delel persone ed aprire dibattiti come è sucesso per il caso Welby.. d'altronde era penoso vederlo soffrire coì bloccato in quel letto immobolbile per lui deve essere stato atroce..!! sinceramente appunto come già ribadito è difficile inq uesti casi prendere posizione.. non saprei ciò che è giusto e ciò che è sbagliato la mia mente sull'argomento è abbastanza divisa e il mio pensiero abbastanza combattuto tra essere a favore ed essere contro.. per quanto riguarda i genitori a volte stupiscono anche con mio padre ho avuto occasione di parlare di questo fatto e da quanto leggo la pensa come il tuo!!! Buon pomeriggio e Buone Feste L.

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  3. certo difficile sintetizzare in un commento un argomento così delicato, ma per me la libertà individuale - in casi come questi - viene prima di tutto..

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