Moebius

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martedì 24 gennaio 2006

Una lunga recensione per sentire spirare lo scirocco

Prendete tre amici, militanti di sinistra negli anni '70: ora, nel 1998, uno (il narratore, di cui non sappiamo il nome) fa l'investigatore privato per tirare avanti, del tutto disilluso sulla bontà o meno delle persone e del mondo, ma è anche tanto ingenuo; un'altro, Andrea fa il poliziotto, ma è un poliziotto strano, che fa il suo lavoro, ma non fa "squadra", parla poco, pensa molto; l'ultimo, Cristiano, legge Manzoni, tanto ha parecchio tempo visto che è in galera a scontare una condanna per un omicidio politico. I tre si sono persi per strada, hanno sciolto il laccio che li teneva assieme, ma dopo tanti anni si ritrovano di nuovo sullo stesso fronte, e i lacci sono più forti e stretti di prima.

A questi tre aggiungete un ex partigiano comunista con tanta grinta ma con un tumore, un prete che sa come menare la mani quando serve, una puttana d'alto bordo, un hacker nichilista, un giornalista gay, un barbone ex alcolista che va avanti a chinotti, ed avrete la banda che Girolamo De Michele racconta in Scirocco, romanzo che ho giusto finito pochi momenti fa. E che soddisfazione averlo letto: uno di quei libri che vorresti divorare in poche ore e che magari porti avanti qualche giorno in più per non rimanere senza una lettura così bella.

Perché De Michele realizza un noir perfetto, dove ogni elemento della trama va a formare un disegno complesso ma chiaro regalando pagine che tengono incollati, con colpi di scena, intrighi, tradimenti, morti ammazzati ma anche grandi sentimenti, amicizie, amori, sullo sfondo delle grandi trame italiane, dei grandi misteri che sono misteri per modo di dire come la strategia della tensione. De Michele costruisce allora un romanzo corale in cui tutti i suoi personaggi si legano in qualche modo alla storia italiana degli ultimi 30 anni (e anche più indietro, se è per questo), e questi perdenti della vita e delle ideologie si ritrovano a combattere una nuova guerra, quasi senza volerlo, in cui sullo sfondo si muovono nuovi burattinai, massoni e politici, pronti ad allargare il loro sguardo sullo scenario globale, sui Balcani e sul Medio Oriente.

Il narratore una sera fa due incontri che gli cambieranno la vita: rivede dopo tanti anni il suo amico Andrea in un cinema in cui danno "Ombre rosse" (vecchi patiti di western divisi da Clint Eastwood da una parte e da John Wayne dall'altra) e soprattutto incontra Lara, di cui modestamente mi sono innamorato anche io, oltre al protagonista del romanzo. Perché Lara è bellissima, con quella coda di cavallo nera, con gli occhi verdi e le gambe lunghissime, e poi è intelligente, simpatica, decisa ma non sa niente degli anni '70, come il suo amico hacker Ferodo, essendo nati dopo. Lara (in quei test stupidi in cui chiedono chi è il personaggio femminile preferito ora dirò sempre lei) fa un lavoro non proprio ortodosso, ma che importa, se ti dice "fottiti, stronzetto" come fa lei, chi potrebbe non innamorarsi?

Un vecchio regolamento di conti le cui ragioni risalgono a 50 anni prima, alla guerra civile fra partigiani e fascisti, su cui Andrea deve indagare innesca una serie di reazioni a catena in seguito alle quali i nostri protagonisti si trovano in una trama più grande di loro, una trama storica e politica che si svilupperà fino alla fine del romanzo, al cui centro sta una nave, una nave fantasma.

E allora che succede? Succede che dovete leggere il libro, per sapere come si svolge la storia, perché merita, e perché ve lo consiglio io (ci sarà un motivo se ho interrotto il silenzio, no?). Girolamo De Michele ha pubblicato il suo primo romanzo (Tre uomini paradossali, che ho già provveduto a comprare perché ora non so come fare senza i tre amici) grazie alla segnalazione che il gruppo dei Quindici (che fa capo ai Wu Ming) ha fatto all'editore, quindi si può dire che per pura fortuna, dopo saggi storici e filosofici, ha pubblicato i suoi romanzi. E per pura fortuna ho trovato io Scirocco, dopo che mi ci è caduto l'occhio in libreria: il mio fiuto raramente sbaglia.

Scirocco è un romanzo che fonde i toni noir con il thriller, il giallo, l'avventura, sullo sfondo storico e politico di cui si è detto, quello degli anni di piombo e delle stragi di Stato: sfondo che diventa di nuovo tremendamente attuale. Scirocco è un libro secondo me stupefacente, nel senso che mi ha stupito pagina per pagina: per la storia, di cui ho detto; per i personaggi, dipinti con una profondità e con una complessità psicologica (li si capisce e li si conosce con poche battute, sono caratterizzati benissimo: Lara su tutti...) veramente rare; per lo stile linguistico, che è del tutto adeguato ai tempi, con alcuni passaggi che risultano bellissimi anche solo da un punto di vista estetico (il capitolo "Verso il metallo urlante" è da rileggere più volte, secondo me, oltre che il riferimento a Moebius); per lo stile narrativo, per la capacità di creare sequenze narrative che si incastrano perfettamente, e se all'inizio si fatica leggermente per raccogliere i fili, poi risulta tutto limpido; per l'accuratezza nella descrizione di sapori, umori, luoghi, cibi, tutti italiani e per il modo in cui descrive bellezze e brutture del nostro paese (per chi conosce bene Bologna e Taranto probabilmente sarà un piacere leggere certi passaggi: purtroppo non ci sono mai stato); per la ricchezza delle citazioni (che avvicinano questo libro a quelli dei Wu Ming, oltre che per lo sfondo storico e la coralità del romanzo), molte fortunatamente le ho capite anche io: cinema, letteratura, fumetti (per questi ultimi, Enki Bilal, Neil Gaiman, Frank Miller, oltre a Moebius, gente di cui ho parlato in questo blog), musica (la colonna sonora del libro è stupenda: fa venire voglia davvero di rileggerlo con quelle canzoni nelle orecchie).

Insomma, vi invito a sentire spirare lo scirocco, quello vero, tarantino (De Michele è tarantino di nascita), e quello metaforico che spira in segreto in Italia. Ne varrà sul serio la pena, secondo me.

5 commenti:

  1. Dopo una vera pausa dal mondo dei bloggatori..ritorno.

    ti 6 dato al noir ed ai thriller? Non è il mio genere, però fa sempre piacere leggere recensioni così.

    Io ti consiglio Universo Incostante di V.Vernor, premio hugo di qualche anno fa. Non sono ancora arrivato a metà ma è veramente un libro pieno di buoni spunti ed ottime idee. ciao!

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  2. ce l'ho in elenco... che l'hai recensito splendidamente tu e pure Cielinesodo!!!
    mi state rovinando voi due! :)

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  3. codega, grazie del consiglio lo terrò in considerazione. quanto ai noir li ho sempre letti con piacere, sia quelli "classici" che quelli moderni come questo, e questo è davvero bello.
    sidgi, beh, allora se te lo ha consigliato pure cieli lo devi comprare per forza! vale davvero la pena, credimi!

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  4. questo è un libro che fa davvero per me! ciao phil, mi faccio vivo ogni tanto...

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