Moebius

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giovedì 19 aprile 2007

In ricordo di Kurt Vonnegut

Pochi sapranno che la settimana scorsa se ne è andato a 84 anni uno dei più grandi scrittori di fantascienza ma soprattutto uno dei più grandi scrittori del '900, Kurt Vonnegut, autore di capolavori come Mattatoio n.5, Le sirene di Titano, La colazione dei campioni (trovate anche le recensioni che ho pubblicato sul Corriere della Fantascienza di questi due libri, qui e qui); Vonnegut era uno scrittore di fantascienza ma sarebbe riduttivo confinarlo in un genere: con i suoi romanzi, pienamente post-moderni, ha osservato con un occhio ironico e sarcastico ai mutamenti sociali e culturali contemporanei, è stata una delle voci contemporanee più forti contro ogni guerra (lui che fu prigionieri dei nazisti durante il bombardamento di Dresda, nel mattatoio n. 5)e contro i limiti del capitalismo e della cultura di massa (in questo senso è esemplare Breakfast of champions); Vonnegut, socialista e radical, si era distinto negli ultimi anni soprattutto per la sua lucida critica all'attuale amministrazione Usa.



Se ne va uno dei più grandi intellettuali del secolo scorso, capace di far ridere con romanzi dotati a volte di una comicità esilirante ma in grado di entrare nel profondo dei grandi temi della vita: leggendo i suoi romanzi appare evidente la sua concezione dell'esistenza come un continuum del quale ognuno di noi fa parte, in cui ogni cosa è collegata e immersa nel grande magma rappresentato dall'umanità e dalla sua cultura, con tutti i suoi artefatti; Vonnegut entrava in prima persona nei suoi libri, prima di tutto con il suo alter ego Kilgore Trout e poi in "carne e ossa", come in La colazione dei campioni, dove da narratore si fece personaggio.


Per chi fosse interessato a saperne di più della sua figura rimando a questo articolo e a quest'altro ed alla voce che Wikipedia dedica a Vonnegut.

1 commento:

  1. Sior Dick, hai un nomignolo un po' del ca*zo ma sei un saggio.

    Grazi per la visita e per credere nella fantascienza.
    Ora vado....e' tempo di morire come dicevano P.Dick e Battisti.

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