Moebius

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venerdì 22 settembre 2006

Il complotto contro l'America

Se questo pc che richiede interventi urgenti me lo fa fare provo a scrivere un bel post su un gran libro che ho letto di recente.


Si tratta di Il complotto contro l'America di Philip Roth. Il grande scrittore americano si è cimentato in uno dei suoi ultimi libri con una vicenda a sfondo storico partendo da un momento preciso e cambiandolo, ribaltandone l'esito. Come sarebbe stata l'America se nelle elezioni presidenziali del 1940 invece di vincere Roosevelt avesse prevalso Charles Lindbergh, il famoso aviatore dalle tendenze antisemite? Sarebbe successo che gli Usa, mentre in Europa imperversava la guerra, avrebbero scelto una politica isolazionista, non solo lasciando l'Inghilterra al suo destino ma anche stipulando patti con la Germania nazista e con il Giappone, assicurando a entrambi i paesi carta bianca per conquistare l'Europa e l'Asia.




Su questo sfondo storico alternativo a quello reale, si svolge la vita della famiglia Roth, i genitori Herman e Bess e i figli Sandy e Philip, che come quasi tutte le famiglie ebraiche di Newark e degli Usa vedrà clamorosamente cambiare il proprio paese e soprattutto la propria vita. Se il complotto del titolo, per i lindberghiani, è quello ebraico, per gli ebrei e per tutti quelli che amano la democrazia è quello di un presidente e di una classe dirigente che avvia l'America, forse, verso una fascitizzazione, a cominciare dalle sottili politiche per indebolire le comunità ebraiche.


Il libro di Roth è documentatissimo storicamente, racconta le grandi vicende della storia e le spiega attraverso un filtro del tutto particolare, quello del "cosa sarebbe successo se...", per semplificare il concetto a nostro uso e consumo. Roth racconta allora una vicenda credibile (e incredibile allo stesso tempo) e coerente, che ci fa vedere un'America diversa di quella roosveltiana, in cui covano sentimenti antisemiti e tendenze autoritarie, squarciando un velo e mostrandoci probabilmente una "storia" che non ha mai avuto modo di essere scritta nei libri ma che forse era pronta a venir fuori. Ma proprio perché il libro si basa comunque sugli avvenimenti reali di quegli anni, a un certo punto la Storia, in cui ogni personaggio trova un posto sullo sfondo del quadro, prende il posto della "storia" raccontata da Roth, e tutto torna al suo posto.


E la famiglia Roth e tutti quelli che le ruotano intorno svolgono il proprio ruolo conducendo le loro vite comuni. Ed ecco allora un altro modo per guardare a questo libro: l'occhio di un bambino che racconta prima di tutto, accanto ai grandi avvenimenti, la vita della propria famiglia, le forze e le debolezze dei propri genitori, il rapporto non sempre semplice con il fratello. E allora Il complotto contro l'America è anche un modo per lo scrittore di raccontarci la propria famiglia, senza mai cedere al sentimentalismo e alla mera nostalgia (cosa impossibile per quello che è uno dei più grandi scrittori contemporanei).

4 commenti:

  1. toh, guarda un po' chi si rilegge !!!
    penso proprio che lo leggero', questo libro, sia per la tua bella recensione, che per il fatto che la fantastoria e' uno dei generi che preferisco, cosi' ricco di spunti per comprendere la realta' che ci circonda attraverso lo specchio scuro dell'immaginazione.
    A presto !!!

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  2. oh.. mi sono appena letto "asce di guerra" che avevi recensito mille anni fa..
    ci metto anche questo nella lista. magari fra un po' riesco a leggermelo.. :)
    ciao phil!!

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  3. Kusa: piacere mio di trovarti ancora da queste parti nonostante la mia latitanza.

    militante: beh, ti è piaciuto "Asce di guerra"? A me tantissimo, soprattutto l'ho trovato ricchissimo di spunti

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  4. sì, anche la formula del mix tra romanzo e saggio storico.. poi ha riacceso una certa fiammella rossa che stava languendo... ;-)

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