Moebius

Moebius

lunedì 5 giugno 2006

Il giro del mondo post-millenario di Pepe Carvalho

"La sola pietà possibile per un secolo così fallito sarebbe la costruzione di un parco a tema con tutti gli eccessi di un falso centenario. Di fatto, il XX secolo era cominciato con la rivoluzione sovietica ed era finito con la scomparsa dell'Unione Sovietica per poi prosperare in una confusa installazione del rapporto spazio-tempo commercializzato con il marchio di 'Millennio'. Siamo ancora in pieno millennio, sconcertati per la mancanza di prodigi millenaristi, se si esclude la distruzione delle Torri Gemelle di New York. Rimangono sempre i padroni, i re e gli dei, anche se è del tutto scomparsa la capacità di mitizzazione che ci era rimasta."

Manuel Vàzquez Montalbàn - Millennio 1. Pepe Carvalho sulla via di Kabul


Al di là di queste riflessioni, che come è evidente spiegano perché Vàzquez Montalbàn abbia intitolato Millennio il suo ultimo romanzo (la seconda parte è stata pubblicata postuma), vi consiglio vivamente di leggere le avventure di Pepe Carvalho in giro per il mondo insieme al fidato Biscuter, che rivelerà doti e una personalità che al suo stesso datore di lavoro erano sfuggite in tanti anni. I due partono per fare il giro del mondo, inseguiti da una oscura setta massonica, con i nomi di Bouvard e Pecuchet (dal romanzo di Flaubert), con un itinerario fatto di luoghi della memoria e luoghi mitici, da costruire quasi giorno per giorno. Così Carvalho e Pecuchet arrivano in Italia, a Genova e a Roma (Montalbàn consiglia il ristorante Checchino dal 1887, da provare, dove i due protagonisti si imbattono in una riunione di Slow Food), poi a Paestum, e giù per la Grecia, la Turchi, il Medio Oriente, e incontri sempre più misteriosi e pericolosi li porteranno nelle ex repubbliche sovietiche dell'Asia centrale, per arrivare nella Kabul del dopo-talebani, per poi ripartire alla volta del Pakistan, dell'India e poi dell'est asiatico.

Questo viaggio del mondo in non si sa quanti giorni è una sorta di commiato di Pepe Carvalho dal mondo e dalla vita, ed è un ritratto di un mondo all'inizio del nuovo millennio, non tanto diverso da quello precedente: fra le bellezze artistiche e naturali (ed enogastronomiche: Montalbàn mette insieme un'ottima guida di viaggio per chi volesse seguire le orme dell'investigatore privato) si muovono le divisioni politiche, sociali, culturali del nostro mondo, diviso fra nord e sud. Oltre che per il piacere della lettura si tratta di un romanzo che ha anche un certo spessore sociologico, e Montalbàn non si nasconde mai nel dare i suoi giudizi, pur dietro l'apparente cinismo di Carvalho.

2 commenti:

  1. bentornato !!! :))
    Accipicchia il lavoro tri prende veramente molto, a quanto vedo...
    E con il solito post denso e interessante, un vero stimolo alla lettura...ma Montalban come stile assomiglia a Camilleri? sara' l'assonanza tra Montalbano e Montalban, ma li ho sempre curiosamente associati nella mia testa....e Camilleri, mi rendo conto di essere una mosca bianca, a me 'un me piace...
    Visto che siamo in vena di consigli, applicando il quid pro quod del buon Lecter, ti consiglio una scrittrice non eccelsa, ma abbastanza psicopatica e molto ma molto dolorosa, ovvero Carol O'Connell, e la sua investigatrice misantropa e schizzata Katie Mallory...
    Se vuoi cominciare da uno, comincia da "Susan a faccia in giu' nella neve" l'unico in cui Katie non c'e', ma che a me nel finale ha lasciato in lacrime e senza fiato...

    RispondiElimina
  2. Ciccibelli, ti ho risposto sul mio blog (mi raccomando non te la prendere, lo sai che ti voglio bene vero?)

    RispondiElimina