Moebius

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sabato 7 febbraio 2009

Appello per la laicità e per la separazione dei poteri

In seguito ai fatti di questi giorni, rispetto ai quali ho espresso il mio pensiero nel post precedente, l'associazione Libertà e Giustizia ha pubblicato un appello per la difesa della democrazia italiana. Riporto un brano:


"La separazione dei poteri è fondamento di ogni regime che teme il dispotismo, ma la demagogia le è nemica, perché per essa il potere deve scorrere senza limiti dall’alto al basso. Così, l’autonomia della funzione giudiziaria è minacciata; così il presidenzialismo all’italiana, cioè senza contrappesi e controlli, è oggetto di desiderio.


Ci sono però altre separazioni, anche più importanti, che sono travolte: tra politica, economia, cultura, e informazione; tra pubblico e privato; tra Stato e Chiesa. L’intreccio tra questi fattori della vita collettiva, da cui nascono collusioni e concentrazioni di potere, spesso invisibili e sempre inconfessabili, è la vera, grande anomalia del nostro Paese. Economia, politica, informazione, cultura, religione si alimentano reciprocamente: crescono, si compromettono e si corrompono l’una con l’altra. I grandi temi delle incompatibilità, dei conflitti d’interesse, dell’etica pubblica, della laicità riguardano queste separazioni di potere e sono tanto meno presenti  nell’agenda politica quanto più se ne parla a vanvera".


Il testo completo dell'appello è disponibile qui. Invito tutti quelli che hanno a cuore il futuro del paese a sottoscriverlo.

5 commenti:

  1. Cosa sarebbe o meglio quale sarebbe la giustizia, quella che usa Di Pietro per una questione personale? Ma realmente noi italiani siamo tanto stupidi che non vediamo che dal 2004 c'è una persona che usa la magistratura per scopi personali?
    Per cortesia, almeno un minuto di riflessione su questo argomento visto che parli di GIUSTIZIA.

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  2. in questo caso, molto semplicemente, il rispetto per la costituzione e per la separazione dei poteri. sarebbe già tanto

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  3. Non pensi che la Costituzione sia da riformare visto che siamo nell'era della globalizzazione (che personalmente non apprezzo ma non posso cambiare il mondo a mio piacimento)?

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  4. la costituzione può sicuramente essere riformata, ma non scavalcando i poteri dello stato e senza un dibattito pubblico. E soprattutto non in direzione di uno svuotamento del parlamento e di una attribuzione di poteri che consenta all'esecutivo di prendere decisioni al di sopra di ogni altro organo dello stato, come sembra essere nelle intenzioni di Berlusconi quando annuncia una revisione sulle regole riguardanti la decretazione.

    Poi, che la democrazia parlamentare italiana sia in crisi, non da oggi, non è certo colpa della Costituzione.

    Quel che è certo è che certe regole sono state sancite e vanno rispettate: non è ammissibile che l'esecutivo metta in cantiere una legge per ribaltare una sentenza della Cassazione (sentenza che tiene conto delle normative vigenti e, appunto della Costituzione).

    Ho trovato molto interessante l'editoriale di oggi di Ezio Mauro su Repubblica. Ne condivido appieno il pensiero.

    Personalmente, ho paura di vedere l'Italia prendere una deriva putiniana e diventare solo una democrazia formale. So che forse è allarmismo, ma è giusto essere preparati.

    E qui chiudo, mi è uscito fuori un altro post. Meglio non so spiegarmi.

    ps: io Di Pietro proprio non l'ho citato

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  5. Io invece ho il timore che questo potere voglia essere preso dalla MalaMagistratura visto che per il caso della Englaro non ha preso la testimonianza di 5 persone, tra cui sue due professoresse, che citavano esattamente il contrario di quelle 3 persone accettate come testi.

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