Moebius

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venerdì 30 marzo 2007

Parlate, parlate pure

Un pensiero non se ne vuole andare dalla mia testa; mi inquieta la nota della Cei di due giorni fa, nella quale si afferma il dovere dell'obbedienza ai dettami della Chiesa da parte dei parlamentari cattolici.


In fondo la cosa non dovrebbe riguardarmi, visto che non sono parlamentare cattolico e manco parlamentare, quindi la mia autonomia tutto sommato non è lesa. Mi interessa però come cittadino. A me, da non credente, le parole della Cei, del Papa o di qualunque porporato scivolano addosso, ma lasciano un prurito, un prurito forte, difficile da mandare via e fastidioso. Non mi si risponda che la Chiesa ha il diritto di parlare, di esprimere le sue opinioni, ecc. ecc. Parli pure, la Chiesa, che parli, e lanci anche comandi e moniti a chi per convenienza politica ha deciso di buttare nel cestino la laicità dello Stato italiano.


Ma fate parlare anche me, fatemi dire che vorrei uno Stato nel quale le leggi possano essere fatte pensando ai bisogni dei cittadini, allo sviluppo sociale e culturale da promuovere ed in atto; fatemi dire che la Chiesa sta conducendo una battaglia persa, se pensa di arginare la secolarizzazione della società italiana, ed occidentale in genere, con gli anatemi e l'arroccamento su posizioni oltranziste. Se la Chiesa diventa talebana, e chiede che il legislatore italiano si adegui ai suoi dettami, rischia di perdere molto di più che la battaglia sulle unioni di fatto (che forse non perderà perché in parlamento ha tanti soldatini).


Ecco, questi pensieri prudevano e davano fastidio, dovevo tirarli fuori.

9 commenti:

  1. Ora che li hai tirati fuori, spero tu ti senta megli.
    Pero' in fin dei conti secondo me la Chiesa tira l'acqua al suo mulino, magari sbagliando, e durante una "guerra santa", e con la crisi dei valori che c'e' in giro, ha buon gioco ad assumete posizioni rigide.
    E ha anche seguito, almeno qua da noi, a giudicare dalla questione della fecondazione assistita e quella attuale dei Pacs.
    Il problema infatti sono proprio le persone, che per comodo o convinzione continuano a darle retta.
    E secondo me qua da noi ci sono molte piu' persone che cavalcano l'onda del "rigore morale" per il proprio tornaconto, piu' che per convinzioni reali.

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  2. hai centrato pienamente il problema kusa. è una battaglia puramente politica, di tornaconto personale, di difesa di privilegi, quindi c'è chi sceglie da che parte stare.

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  3. la soluzione è semplice: bisogna votare per parlamentari non cattolici.

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  4. Sono perfettamente d' accordo, ma vi siete accorti che ogni rete televisiva, sia essa pubblica o privata, sia essa nazionale o regionale, dedica ogni giorno un servizio su una dichiarazione del Papa, del Cardinale X, etc,etc. ?Purtroppo è la stessa sinistra che ha accettato passivamente, o quasi, questa spaventosa invadenza. Voltaire, dove sei?

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  5. pe non parlare di quiz come chi vuol esser milionario dove giornalmente c'e' una domanda di religione, manco fossimo tornati al catechismo, con tanto di ramanzina se pubblico e concorrente non sanno la risposta ... altro che Stato Laico !!!

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  6. Unaseradigiugno: la cosa bella è che non possiamo neanche scegliercelo il parlamentare con l'attuale legge elettorale...

    ilgaffeur: purtroppo me ne rendo conto ogni giorni che l'informazione italiana non fa altro che dare spazio al papa... Eh, Voltaire... un'altro discorso che mi fa incazzare è quello sulle radici cristiane d'europa: ma l'europa moderna non nasce dall'illuminismo??? evidentemente a qualcuno fa comodo sostenere cose diverse

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  7. @Pkdick: gia', e' vero, l'Illuminismo tendono a dimenticarselo tutti, chissa come mai ...
    @Unaseradigiugno la cosa brutta e' che allora rischi di non votare nessuno, visto che chi non e' cattolico gli va dietro per paura di perder voti ... :(((

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  8. Concordo con l'idea che la Chiesa parli pure, ma che i politici non devono farsi influenzare... eppure da cattolico praticante mi da troppo fastidio questa Chiesa disumana che pensa più a regole astratte (e che pretende di conoscere la "volontà di Dio" e le leggi di natura) che alla concreta armonia e amore che lega gli esseri umani (indipendentemente dal sesso e dal tipo di unione). Per la Chiesa sembra quasi che vada meglio un matrimonio "regolare" nel quale però i coniugi si ignorano o si odiano (per non parlare dei mariti che picchiano e umiliano le mogli) piuttosto che una coppia di fatto regolata però dall'amore e dal rispetto reciproco.E questa, ripeto, mi pare una posizione disumana, lontana dall'insegnamento di Cristo.

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  9. La Chiesa si sta allontanando sempre più dalla realtà dei nostri giorni..

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