Immaginate una coppia. Lei ha subito uno stupro tremendo, lui la ama ma non riesce più a capirla, ad entrare in sintonia con lei dopo l'esperienza che ha subito, e mettetici pure che è un po' un cacasotto.
Immaginate una Chevrolet Impala del '66 nera (immaginatela perché io non lo so come è fatta una Impala), che sembra uscita dall'inferno, che fa venire i brividi a chi la guarda passare.
Immaginate un gruppo di ragazzi in viaggio per il Texas alla ricerca di Monty e Becky, la coppia di prima, per finire il lavoro lasciato a metà qualche mese prima e per vendicare il loro capo.
Questi tre elementi riempiono le pagine de Il lato oscuro dell'anima (The Nightrunners) di Joe R. Lansdale, libro del 1987 pubblicato da poco qui da noi, e che, come In fondo alla palude, mi sono fatto autografare dall'autore. Questo libro di Lansdale entra, e scusate la scarsa originalità, nel lato oscuro dell'anima in cui possiamo trovare la cattiveria ed il male assoluto oppure misto ad adrenalina e a istinti primevi il coraggio per difendere la propria donna, clava in mano.
Questo thriller di Lansdale ha toni horror (o forse è un horror con toni thriller) e mette in mostra violenza e sangue prima di tutto, forse gli elementi base da cui nasce ogni emozione forte, almeno nel mondo malato che racconta lo scrittore texano. Un libro che risulta avvincente, che si lascia leggere bene, ma rispetto ad altre cose di Lansdale pecca un po' nella psicologia dei personaggi (per certi aspetti abbastanza stereotipata) e che nello svolgimento della vicenda è un pochino prevedibile. Se vi piace il genere, però, lo troverete di vostro gusto, perché la piccola critica non intacca il piacere della lettura di un libro di quello che è un ottimo scrittore (e un grande artigiano che sa plasmare alla perfezione certi elementi: per esempio la struttura a flash-back del romanzo tiene comunque vivo l'interesse e la curiosità).