Moebius

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domenica 11 febbraio 2007

Divina invasione

Herb Asher se ne stava tranquillo nella sua cupola su uno sperduto pianeta in un altro sistema stellare quando Dio gli ha parlato e gli ha comunicato che avrebbe dovuto sposare Rybis Rommey, la sua vicina di cupola, perché la donna aspettava suo figlio.


Ricorda qualcosa a qualcuno? Riassunto all'estremo Divina Invasione, secondo romanzo della trilogia di Valis di Philip K. Dick, parla di questo, della venuta del nuovo Salvatore, che in realtà è Dio stesso.


Divina Invasione è la messa in opera della cosmogonia che Dick ha sviluppato nel corso di anni e spiegato in Valis: per Dick l'universo è duale, composto da un lato reale e da un altro irreale, pura informazione, un velo di illusione creato da una divinità scissa in due che così ha fermato il tempo trasformandolo in spazio (citazione dalla Saga dei Nibelunghi di Wagner che Dick cita continuamente); in realtà noi saremmo ancora in epoca romana, solo lo spazio intorno a noi sarebbe cambiato per darci l'illusione dello scorrere del tempo. Il Dio di Dick è molto vicino a quello della tradizione gnostica, un Dio che ha creato l'universo e allo stesso tempo il suo antagonista che ha coperto con un velo la realtà vera.


Divina Invasione racconta allora del tentativo di Dio di porre termine alla sua scissione e di riacquistare unità: per far ciò bisogna superare l'illusione in cui vive l'umanità, ma Dio stesso crea illusioni e vive all'interno di una illusione. Solo la piena coscienza della natura divina gli dà il potere di controllare entrambi i piani dell'universo, e a quel punto Dio illumina chiunque riesca a scoprire la natura illusoria della realtà (virtuale, diremmo oggi alla luce di un immaginario, quello contemporaneo, che tanto deve a Dick) e vivere allora la miglior vita possibile, che forse è a sua volta un'altra illusione.


Chi ha familiarità con la narrativa di Dick navigherà bene fra queste pagine e quelle di Valis, anzi potrà comprendere meglio il continuo scivolamento reciproco fra realtà e irrealtà che è il tema principale di tutta la sua opera: ricordo ancora che è la seconda volta che leggo la Trilogia, e finalmente tutto si incastra.

1 commento:

  1. E' sul comodino pronto per essere letto. Dopo "Radio libera Albelmuth", "Scorrete Lacrime...", "Do the androids...", "Ubik" e parecchi altri ho approfittato dell'edizione della Fanucci per leggere la trilogia.

    Ciao.

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