Moebius

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lunedì 29 agosto 2005

Sono tornato (2), e un altro bel fumetto

Rieccomi di nuovo, l’altro giorno avevo solo annunciato il mio ritorno, ma ora, aspettatevi i fuochi d’artificio! Sono più in forma di prima, pronto a lasciarvi ad occhi aperti con le meraviglie che scriverò su Immaginaria…

 

Mmmhhh… qualcuno ha qualche idea?

 

Allora, come avete passato le vacanze? Di sicuro meglio di me, che non ho fatto un cacchio come preannunciato. E sapete ormai come non fare un cacchio faccia parte del mio DNA, che se avessi qualche cosa di meglio da fare non starei qui a scrivere due cazzate in attesa che Calliope mi faccia uno squillo sul cellulare per suggerirmi uno spunto per un bel post. E visto che ci siamo, per un bel libro, visto che scomodo la musa delle lettere.

 

A proposito della musa Calliope, l’ho conosciuta poco tempo fa perché è la protagonista di un episodio dell’albo di Sandman uscito un paio di settimane fa con i fumetti di Repubblica. Io sono un lettore saltuario di fumetti ma a volte mi appassiono ad alcune cose. E quindi, visto che non so bene che altro scrivere, dedico al fumetto cult di Neil Gaiman qualche riga.

 


 

Morfeo, Oneiros, Kai’ckul, il Plasmatore, Sogno, o più semplicemente Sandman, l’uomo della sabbia che nella tradizione anglosassone governa il mondo dei sogni, e che Neil Gaiman (vi ho già parlato del romanzo Nessun dove) all’inizio degli anni ’90 ha trasformato in uno dei fumetti di maggior successo. Gaiman (assistito da grandissimi disegnatori) ha plasmato il suo personaggio attingendo a varie tradizioni, proprie di ogni cultura, dove c’è sempre un Signore dei sogni, che governa l’onirico e rende reale anche l’irreale. E che allora ispira l’opera di un capo-comico inglese, un tale Will Shakespeare; oppure che intrattiene una relazione con Calliope, e poi la libera dalla prigionia in cui era costretta; o, ancora che diventa il padrone dell’Inferno, perché Lucifero si è rotto le palle di dannati e demoni, e allora deve trattare con gli dei di Asgard (Odino, Thor e compagnia), con il Pantheon giapponese, con le divinità egizie, con gli dei del caos e quelli dell’ordine, e naturalmente anche con il principale che sta lassù…

 


 

Dice Sandman “le cose non devono essere avvenute realmente per essere vere. Le storie e i sogni sono verità rivestite d’ombra che sopravvivranno quando i nudi fatti saranno polvere, cenere, oblio”.

 

Dopo questa citazione mi pare inutile spiegarvi perché mi sono appassionato a questo fumetto, scritto da quello che è davvero un maestro della fantasia, che metto nella lista delle cose da cercare in fumetteria oppure a Romics, se ci sarà come sempre a ottobre.

 

 Sogno è uno dei sette eterni (Destino, Morte, Desiderio, Delirio e ora non ricordo gli altri), e nel suo mondo del sogno ogni cosa è possibile, e il confine fra ciò che è, ciò che potrebbe essere e ciò che forse non è mai stato è labile, molto labile. Nel suo castello i suoi servitori sono Caino (che da qualche parte deve pure essere andato), il corvo Matthew e Lucien (che non ho ben inquadrato ma a qualche figura magica e/o mitologica risponderà sicuramente, oppure no, non è importante).

 Sandman non è né buono né cattivo; a volte è misericordioso, altre volte è crudele, ma ogni cosa viene fatta perché così deve essere e così è scritto (sul libro di suo fratello maggiore, Destino). La sua famiglia è ben strana, e va detto che non vanno affatto d’accordo (tranne Sandman e Death, la morte in versione dark, quella che quando tutto sarà finito spegnerà la luce dell’universo, e che è insieme al fratello nell'immagine sotto) ma loro vanno oltre lo spazio ed il tempo e non dipendono da nessun dio.

 


 

Questo è un fumetto molto letterario, dai toni che vanno dall’horror al fantastico, scritto in maniera a dir poco splendida ed è anche un piacere per gli occhi, con tavole splendide disegnate da veri e propri artisti. Sandman è stato un fumetto di grandissimo successo commerciale (fino a che Gaiman ha ritenuto di portare avanti la serie, prima di dedicarsi ad altro) ma nulla toglie che sia un vero fumetto d’autore, in cui elementi mitologici e leggendari si fondono alle miserie umane (e dei gatti…).

 

Ok, alla fine qualcosa da scrivere è uscita fuori. Alla prossima.

8 commenti:

  1. mmmhhh... forse ho usato troppo spesso l'aggettivo splendido... devo comprarmi un sinonimi e contrari...

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  2. splendido è un aggettivo che va sempre bene per sandman!

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  3. *PhilipDick*
    finalmenteeeee
    mancavi...

    sai che non l'ho mai letto...

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  4. un bacio, ste. ovviamente dalla sorella cannella che preferisci.
    tzé.
    lucy mica ti telefona per sapere come ti vanno le vacanze...razza d'ingrato...
    ;D

    [felice che torni a bloggare!]

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  5. zoe a suo tempo mi avevi detto che nessun dove lo avevi lasciato a metà. con sandman gaiman ha dato veramente il meglio di se
    jeanette, grazie per la visita e per l'approvazione, anche per gli aggettivi :P
    cannella, hai ragione sono un grandissimo ingrato, mi farò perdonare. lo sai che sei sempre tu la mia preferita e che ti adoro :D
    nikkione, per un attimo ho creduto che ce l'avessi davvero col post... splendido commento

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  6. Si, non mi aveva affatto preso...
    ma questo fumetto mi incuriosisce...

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  7. Ben tornato. A me tutto bene, anche se effettivamente non c'è nessuna novità nemmeno per me da raccontare, ed effettivamente il mio blog fa un pò pena ultimamente.
    Un abbraccio.
    Red

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